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Milano, il legale di Niccolò Bettarini: "Vuole sia fatta giustizia"

Lombardia
Niccolò Bettarini (Fotogramma)

Ha preso il via oggi il processo abbreviato di secondo grado per l’aggressione ai danni del figlio dell'ex calciatore Stefano e della conduttrice tv Simona Ventura. L’udienza è stata rinviata al 28 ottobre 

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Ha preso il via oggi a Milano il processo abbreviato di secondo grado nei confronti dei quattro ragazzi che il primo luglio del 2018 aggredirono e accoltellarono all’esterno della discoteca milanese 'Old Fashion' Niccolò Bettarini, 20 anni, figlio dell’ex calciatore Stefano e della conduttrice televisiva Simona Ventura. I quattro imputati sono già stati condannati in primo grado a pene comprese tra i 5 e i 9 anni di carcere per tentato omicidio. A margine dell'udienza, Daniela Missaglia, legale del 20enne, ha riferito che il suo assistito "si aspetta giustizia, è l'unico suo augurio, certamente non vuole lucrare su questa vicenda, e l'eventuale risarcimento del danno verrà devoluto in beneficienza".

Il commento del legale

"Niccolò Bettarini - ha aggiunto l'avvocato - non era presente non perché dia poca importanza all'udienza, ma perché non vuole dare risalto mediatico alla vicenda. Quello che si augura è che venga riconfermata la pena, perché deve essere restituita giustizia e perché non si ripetano più episodi gravi come quello di cui è stato vittima".

Processo rinviato al 28 ottobre

Il processo è stato rinviato al 28 ottobre prossimo, su disposizione della terza sezione della Corte d'Appello di Milano, per via di un impedimento dovuto a motivi di salute presentato da uno degli imputati, Davide Caddeo, condannato a nove anni di carcere in primo grado e attualmente in cella per cumulo di pene in quanto condannato in via definitiva per altri reati. Il suo legale, Robert Ranieli, ha sottolineato che il 30enne, accusato di avere sferrato otto fendenti a Bettarini, "si è pentito, ha ammesso le sue responsabilità. Vorremmo - ha concluso - che si tenesse conto nel processo che nel frattempo lui ha fatto un percorso terapeutico di recupero con il Sert, va a fare volontariato, stava lavorando poi ha avuto un problema con la famiglia".