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Tangenti in Lombardia, Caianiello ha chiesto i domiciliari al gip

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

L'ex coordinatore provinciale di Forza Italia di Varese è in carcere dallo scorso maggio per associazione a delinquere e corruzione in seguito all’indagine condotta dalla Dda milanese che ha scoperchiato un sistema di tangenti e di spartizione degli appalti 

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Gioacchino Caianiello, l'ex coordinatore provinciale di Forza Italia di Varese in carcere dallo scorso maggio per associazione a delinquere e corruzione in seguito all’indagine condotta dalla Dda milanese che ha scoperchiato un sistema di tangenti e di spartizione degli appalti in Lombardia, ha chiesto gli arresti domiciliari al gip Raffaella Mascarino. L'istanza è stata depositata dal suo difensore, l'avvocato Tiberio Massironi, ed è stata trasmessa ai pm per il parere. La decisione verrà poi presa dal giudici nei prossimi giorni.

Gli interrogatori

Caianiello, ritenuto il manovratore del sistema di tangenti, dal mese di luglio ha reso diversi interrogatori, riempiendo pagine di verbali utili per le indagini, che di certo serviranno per approfondire alcuni capitoli e che forse potrebbero aprire nuovi scenari. Ed è forse proprio in base alle sue dichiarazioni che la Procura potrebbe avere bisogno di tempo per approfondire alcuni degli episodi contestati ai vari indagati e quindi non depositare a breve, come era stato ipotizzato, una richiesta di giudizio immediato ma decidere di procedere con rito ordinario nei confronti delle persone che sono state arrestate quasi cinque mesi fa.

Il ruolo di Caianiello

Nel vasto sistema corruttivo scoperto lo scorso maggio, Caianiello ricopriva un ruolo di primo piano. Come riferito dal gip, l’ex coordinatore di Forza Italia era “al centro di un potentissimo network di conoscenze, interessi, legami che avvincono il potere legale a quello illegale, l'economia alla politica".