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È morto Alberto Sironi, il regista di Montalbano

Lombardia
Alberto Sironi (ANSA)

Fu lui a scegliere Luca Zingaretti come protagonista della serie poliziesca basata sui romanzi di Andrea Camilleri, recentemente scomparso 

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A poco più di due settimane dalla morte di Andrea Camilleri, si è spento ad Assisi Alberto Sironi, 79 anni, storico regista del Commissario Montalbano. Fu lo stesso Sironi a volere sul set Luca Zingaretti come protagonista della serie poliziesca basata sui romanzi del celebre scrittore siciliano recentemente scomparso. Il regista aveva scoperto da poco di essere malato ma questo non gli aveva impedito di mettersi dietro la macchina da presa per dirigere tre nuovi episodi della serie. Con il peggiorare delle sue condizioni, nell'ultimo periodo è stato lo stesso Zingaretti a prendere la regia dei nuovi episodi di Montalbano.

La vita e la carriera di Sironi

Originario di Busto Arsizio, in provincia di Varese, la vita professionale di Sironi era iniziata a Milano, dove si era formato alla scuola d'arte drammatica del Piccolo Teatro guidata da Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Sironi cominciò a collaborare con la Rai a partire dagli anni Settanta con la realizzazione di alcune inchieste e reportage in Italia e all'estero, occupandosi anche di sport. Nel 1978 fece il suo esordio nella fiction, quando curò la sceneggiatura e la regia di due telefilm tratti dalla raccolta di racconti 'Il centodelitti' di Scerbanenco, mentre tra il 1987 e il 1990 scrisse il soggetto della serie tv Eurocops, dirigendone tre episodi. Per Rai1 diresse nel 1995 'Il grande Fausto', una fiction sulla vita del ciclista Fausto Coppi. Infine, lo sbarco nella famiglia del Commissario di Camilleri nel 1999.

Il ricordo di Luca Zingaretti

Con un lungo messaggio accompagnato da una foto che li ritrae insieme, Luca Zingaretti ha voluto ricordare il regista e amico Alberto Sironi, scomparso oggi. "In poco tempo è la seconda volta che piango un complice di questa avventura che ci accomuna da tanto tempo", ha scritto l’attore su Instagram. “Che sapienza, che cultura, che simpatia, che leggerezza, che signorilità, che gentiluomo eri. Addio amico mio".