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Garbagnate, promoter decapitata: killer condannato a ergastolo

Lombardia
Un momento delle ricerche del corpo di Marilena Rosa Re, scomparsa da Castellanza il 30 aprile 2017

Il Gup ha accolto la richiesta del PM Rosaria Stagnaro. In uno stralcio dell'inchiesta la moglie dell’uomo è indagata per occultamento e vilipendio del cadavere 

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Condannato all’ergastolo Vito Clericò, l’uomo di 66 anni di Garbagnate Milanese che è accusato di aver ucciso e decapitato la promoter di 58 anni Marilena Rosa Re. La donna, che viveva a Castellanza in provincia di Varese insieme al marito, era scomparsa il 30 luglio 2017. I suoi resti sono stati ritrovati in un orto e in un campo. La condanna nei confronti di Clericò, in carcere da settembre 2017, è stata decisa dal Gup Alessandra Simion, che ha accolto la richiesta del PM Rosaria Stagnaro. In uno stralcio dell'inchiesta la moglie dell’uomo, Alba De Rosa, è indagata per occultamento e vilipendio del cadavere.

Il cadavere è stato seppellito nell'orto

La promoter uccisa era originaria di Garbagnate Milanese, dove anni prima aveva conosciuto Clericò e sua moglie. Ai due aveva prestato circa 80 mila euro che non le erano mai stati restituiti. Secondo le indagini la donna è stata uccisa quando ha chiesto all'uomo i soldi: è stata assassinata con "almeno 6 colpi di natura contusiva" alla testa e poi il corpo è stato seppellto nell'orto di casa. Il cadavere è stato decapitato e il cranio è stato gettato in un campo. L'uomo, arrestato poco più di un mese dopo la scomparsa della promoter, ha confessato dopo una decina di interrogatori, ma ha cambiato diverse volte la sua versione dei fatti.

La sentenza

La sentenza è stata emessa con rito abbreviato, ossia con lo sconto sulla pena che in questo caso ha tolto all'imputato solo l'isolamento diurno, perché sono state confermate tutte le imputazioni. Il PM, titolare delle indagini condotte dai carabinieri di Busto Arsizio, ha contestato a Clericò l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio di cadavere, oltre all'aggravante delle sevizie e della crudeltà. I legali difensori Daniela D'Emilio e Franco Rovetto hanno puntato sull'incapacità di intendere e di volere di Clericò, chiedendo e ottenendo che nel processo venisse effettuata una perizia psichiatrica. La perizia però ha accertato l'assenza di vizi di mente.

Il filone di indagine a carico della moglie

Nell'ambito del nuovo filone di indagine a carico della moglie, la scorsa estate nella casa dei coniugi Clericò sono state scoperte nuove tracce di sangue. L'obiettivo di questi accertamenti è capire se Marilena Re sia stata uccisa nella casa dei Clericò e quale ruolo abbia avuto Alba De Rosa.