Vinyasa, hatha e hashtanga yoga: differenze e come scegliere

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Lo yoga è una pratica sempre più popolare e diffusa, perché adatta a qualunque età e ricca di benefici. Ci sono però tipologie di yoga differenti tra loro, ecco come scegliere quella più adatta

Disciplina sempre più diffusa tra chi cerca maggiore flessibilità e resistenza e chi vuole semplicemente ritagliarsi un momento di rilassamento per sé, lo yoga è una pratica ricca di benefici. Utilizzata fin dai tempi più antichi nel lontano oriente, è ormai ampiamente conosciuta anche nel mondo occidentale. Lo yoga è un valido aiuto per tonificare il corpo e liberare energia, calmare la mente e sviluppare una maggiore consapevolezza. Rimedio ideale contro i disturbi del mondo contemporaneo, è un supporto importante contro stress, insonnia, dolori articolari e muscolari, emicranie e difficoltà digestive.

Vinyasa, hatha e ashtanga yoga: come scegliere il più adatto

Nel corso dei secoli, però, si sono sviluppati tanti stili di yoga differenti. Ogni tipologia è costituita da precetti e pratiche con differenze importanti, che aiutano a perseguire obiettivi diversi. Per scegliere quello più giusto, bisogna quindi definire che cosa vogliamo raggiungere attraverso la nostra pratica. Il nostro obiettivo potrebbe essere una maggiore rilassatezza e calma mentale, o al contrario una flessibilità più accentuata e la sensazione di grande energia fisica. Esistono infatti tipologie di yoga più dinamiche di altre, mentre altri si concentrano di più sulla respirazione e sui suoi effetti sul corpo. Ci sono poi tipologie di yoga più indicate in base all’età di chi decide di praticarlo e la presenza di malattie croniche può essere una discriminante da tenere in considerazione.

 

Gli stili di yoga possono essere quindi molto diversi tra loro, ma ci sono tre tipologie che sono più popolari e alla portata anche di chi si trova alle prime armi. Vediamole più nel dettaglio, cercando di capire le principali differenze.

Vinyasa, hatha e ashtanga yoga: le differenze

Il Vinyasa yoga è forse tra i tre lo stile meno conosciuto, ma è ricco di benefici. La parola “vinyasa” in sanscrito significa “collocare in modo preciso”: questo stile si basa infatti sull’allineamento del corpo. Caratterizzato da dinamismo, energia e fluidità dei movimenti, è stato creato nei primi anni ‘80 come variante dell’Ashtanga yoga.

Ogni postura è collegata in modo specifico e il passaggio tra una postura e l’altra è parte fondamentale della pratica. Adatto a principianti e più esperti, il Vinyasa yoga migliora l’equilibrio e la postura e apporta giovamenti a muscoli e articolazioni. Lavorando anche sul respiro, permette anche di ottenere una maggiore resistenza e liberare una grande energia fisica.

 

Tra gli stili più popolari, l’Hatha yoga è l’ideale per chi si approccia per la prima volta allo yoga. Stile delicato e meno impegnativo di altri, permette di imparare posture di base, che seppur semplici apportano numerosi benefici al corpo. L’Hatha yoga risulta benefico contro stress e tensioni, permette di aumentare la concentrazione, allungare il respiro e raggiungere una maggiore rilassatezza del corpo e della mente.

Insieme all’Hatha yoga, l’Ashtanga yoga è un altro stile molto popolare. Dalle origini antiche, la sua forma più moderna e praticata oggi è stata teorizzata negli anni ‘70. Vicino al Vinyasa yoga, si tratta di uno stile energizzante e dinamico. Si basa su sequenze rapide di posture e movimenti, da memorizzare in un ordine preciso ed è caratterizzato da rigore e impegno fisico. È quindi adatto a chi ha già dimestichezza con lo yoga e ricerca dinamismo, flessibilità e sforzo fisico. Tra i tanti benefici dell’Ashtanga yoga, ci sono lo sviluppo di una maggiore resistenza, il rafforzamento delle articolazioni, insieme all’eliminazione delle tossine. Un grande giovamento viene registrato anche contro stress e ansia.

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