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George Hoyningen-Huene in mostra al Palazzo Reale di Milano

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Sabrina Rappoli

Sabrina Rappoli

Photo: Vincenzo Bruno
FLASH Le foto glam di Hoyningen-Huene in mostra a Milano
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FLASH Le foto glam di Hoyningen-Huene in mostra a Milano
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George Hoyningen-Huene. Glamour e Avanguardia. E' il titolo della mostra dedicata al celebre fotografo, che nelle sue opere rifletteva lo studio dei classici, l’amore per le proporzioni e l'attitudine per l’estetica. L'abbiamo visitata per la rubrica FLASH

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Se è difficile pronunciare il suo nome, così non è dare un giudizio sulle fotografie di George Hoyningen-Huene: sono bellissime. Al Palazzo Reale di Milano, prima volta in Italia, c’è una monografica che lo riguarda e che presenta, fino al 18 maggio, un centinaio di scatti, che riflettono il suo amore per i classici, per le proporzioni e un sapiente uso della luce. 

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Photo: Vincenzo Bruno

Nato in Russia nel 1900, ma diventato ben presto cittadino del mondo, visse per lavoro prima in Francia, a Londra, poi, negli Stati Uniti d’America. Huene, come semplicemente lo chiamavano i più, si è occupato soprattutto di Moda e di Cinema, fotografando le collezioni dei più grandi stilisti dell’epoca: da Schiaparelli a Patou, a Lanvin; o ritraendo le star più amate di Hollywood, come Cary Grant e Charlie Chaplin, Ava Gardner, Marlene Dietrich, Sophia Loren. Di quest’ultima fu molto amico, come testimonia una fitta corrispondenza; la loro amicizia durò fino al 1968, anno della morte di Huene.

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Photo: Vincenzo Bruno

La curatrice della mostra è Susanna Brown. “Questa mostra è la celebrazione di un fotografo straordinario. Molte persone non conoscono il suo nome ma certamente conoscono alcune delle sue fotografie. Si chiama George Hoyningen-Huene, ha lavorato per Vogue, Vanity Fair, Harper's Bazaar, dal 1920 al 1940 e più tardi nel mondo del Cinema, a Hollywood. Noi raccontiamo la sua intera carriera, nella ritrattistica, nella moda, anche nel glamour di Hollywood.

Non c'è mai stata una mostra dei lavori di George Hoyningen-Huene, in Italia. È una prima assoluta ed è una monografica. Quindi, volevano davvero pensare a temi della mostra che potessero interessare il pubblico italiano. Per esempio, raccontare storie sulla sua amicizia con persone come Elsa Schiaparelli, la grande stilista italiana; la sua amicizia con Sophia Loren a Hollywood e stanze come questa in cui ci troviamo adesso, che esamina l'influenza dell'antica Roma e dell'arte greca sui suoi studi di nudo”.

CinqueFoto
Photo: Vincenzo Bruno

Incalza Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano: “E’ un fotografo che ha rotto degli schemi del suo tempo, un fotografo che oggi avrebbe 125 anni. Un fotografo che non c’è più ma che ha innovato moltissimo, perché George Hoyninge-Huene, è stata una figura straordinaria, sia per il mondo della fotografia d’autore e quindi per l’Arte fotografica, sia per il mondo dell’haute couture e della Moda, perché ha rotto degli schemi e degli equilibri che hanno poi aiutato il cambiamento, il progresso delle dinamiche della Storia della Moda internazionale. Un fotografo ha inserito la componente artistica all’interno della sua immagine, della sua produzione e questa è una lunga digressione di fotografie, questi bianco e nero che raccontano la storia di un vero protagonista della fotografia. La linea editoriale di questi anni che io, insieme con la direzione di Palazzo Reale, sto cercando di dare e di restituire al pubblico e - devo dire - anche con un buon successo dal punto di vista dei numeri, è quella di alternare dei grandi nomi – che già il pubblico conosce – a delle scoperte, a degli approfondimenti che ci si concede con queste grandi mostre”.

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Photo: Vincenzo Bruno

In mostra ci sono molte immagini, come spiega la curatrice, che riflettono la Scultura: “Le immagini sono molto scultoree, fortemente influenzate dai suoi viaggi in Italia e in Grecia e dai reperti antichi che aveva visto durante quelle visite. Si è sempre molto interessato all’Arte antica, ne aveva una profonda conoscenza. Era solito visitare il museo del Louvre, soprattutto, nel corso dei fine settimana, quando non lavorava nel suo studio di Vogue. Poi, quando si trasferì a Londra, fu un assiduo frequentatore del British Museum e nell’ultima parte della sua carriera, quando lui si dedicò al Cinema, fu consulente per tutto quello che aveva attinenza ai colori, nell’ambito della cinematografia. Quindi, si basò moltissimo sulla Storia dell’Arte e su molti dei classici, per ispirare i colori dei film. Lavorò con moltissimi costumisti, con moltissimi truccatori e scenografi, ai quali consigliava come impostare il livello pittorico, di colore nel Cinema. Quando si dedicò al lavoro cinematografico, Huene era veramente un antesignano, era la prima volta che il colore assumeva un ruolo così preminente e quindi lui è riuscito a ispirare, attraverso le opere antiche, quello che veniva a verificarsi nel Cinema”.

Scultoreo
Photo: Vincenzo Bruno

Continua Susanna Brown: “Lo stile di Huene è riconoscibilissimo, soprattutto per l’uso che fa della luce. È stato davvero un grande maestro, da questo punto di vista. Ha studiato tutti gli effetti che la luce può avere a livello fotografico, soprattutto, grazie al suo lavoro di comparsa cinematografica, che aveva fatto quando lui era giovane, all’inizio degli anni ’20 e viveva a Parigi. Lì, è riuscito, attraverso l’osservazione di quello che succedeva sui set, a capire e ad acquisire una grande abilità per mettere in primo piano le figure che doveva fotografare. In questo modo impresse uno stile al suo lavoro, che sarebbe diventato caratteristico del periodo durante il quale lavorò per Vogue, a Parigi. Huene, aveva anche un grande amore per il movimento, è un elemento che aveva studiato molto profondamente e nelle sue memorie, un diario personale che non è ancora stato pubblicato e che abbiamo studiato bene per l’organizzazione di questa mostra ha scritto che le donne non sono statuine d’alabastro ma anche in fotografia voleva vederle assolutamente più libere possibile. Il fatto di ave lavorato con i grandi della Moda di Parigi, Schiaparelli, Chanel, Patou, tanto per dirne alcuni, ha fatto sì che il suo stile divenisse sempre più raffinato, anche attraverso l’uso di parecchi oggetti. Lui si serviva di mobili, di specchi, insomma, di tutto ciò che potesse creare la fotografia perfetta. Da curatrice, spero che i visitatori di questa mostra non soltanto riescano ad avere una conoscenza superficiale di questo artista ma a capire profondamente quello che è stato lo stile di Huene dal punto di vista della sua Estetica, anche perché lui stesso era un personaggio e si circondava di amici assolutamente geniali, quando visse a Parigi, a New York ma anche e, soprattutto, a Hollywood.

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