PaperPuccini, un viaggio a fumetti per raccontare il “falento” del grande compositore

È un viaggio nell’infanzia di Giacomo Puccini PaperPuccini, l’inedito racconto contenuto nel volume pubblicato da Giunti Editore in occasione del centenario dalla scomparsa del grande compositore. Un’avventura alla scoperta del segreto del talento di “Giacomino” che vede tra i protagonisti Andrea Vocelli, versione in chiave Disney di Andrea Bocelli. L’autore Augusto Macchetto ha raccontato a Sky tg24 Insider l’idea e il percorso creativo di un fumetto capace di avvicinare i bambini ai capolavori dell’opera. Nel libro, in libreria dal 23 ottobre, anche tre storie a fumetti ispirate alle opere pucciniane: Paperina Fanciulla del West , Paperino e la piccola Butterfly , Paperonbot . PaperPuccini arriva dopo PaperDante e PaperManzoni. Una trilogia che ha come focus l’infanzia, forse poco conosciuta, dei tre grandi personaggi… Sono tre viaggi in cui abbiamo immaginato questi tre grandi autori bambini. Per Dante abbiamo cercato di costruire qualcosa sulla sua infanzia di cui non si sa niente. Per Manzoni siamo partiti da una cittadina sul Lago di Lecco dove lui ha passato alcuni anni da piccolo, invece per Puccini da una una frase dello zio Fortunato Magi che disse che era un “falento”. A me ha fatto molto ridere questo gioco di parole che rende perfettamente l’idea. Era un talento sì, lo riconosceva, ma era lento, uno che “fa lento” appunto. Come 'falento' non sembrava così promettente. Un 'falento' che ha fatto la storia dell'opera… Probabilmente ci sono state anche delle esagerazioni sulla sua pigrizia. Sicuramente da bambino deve esser stato un po’ così, come racconta lo zio. Nella sua biografia si vede anche che, tra la composizione di un’opera e l’altra, passava diverso tempo. Ma era comunque un personaggio diciamo "pop". Amava la vita, si divertiva e aveva altre passioni oltre alla musica. Come quella per le macchine. A guidare Topolino in questo viaggio nell’infanzia di Puccini c’è Andrea Bocelli, nella storia Vocelli, che ha anche appena festeggiato i 30 anni di carriera. Come è nata l’idea di coinvolgerlo? Ha organizzato tutto Veronica Di Lisio, Direttore editoriale e di divisione Disney per Giunti Editore. La casa editrice ha avuto l'idea di Puccini e poi si è riusciti a coinvolgere Bocelli. È stata una reazione a catena molto produttiva anche perché lui è stato molto disponibile fin da subito e ha scritto una bellissima introduzione. Ci serviva una guida e Andrea Bocelli è un grande ammiratore di Puccini, come sottolinea anche nel testo che introduce il volume in cui ricorda le emozioni che ha avuto fin da piccolo grazie alle note di Puccini. È diventato così il nostro Virgilio che guida Topolino indagatore. Topolino va proprio alla ricerca del segreto del talento di Puccini. Cosa scopre? Topolino scopre che sicuramente le scale musicali e gli esercizi comuni non piacevano a Giacomino ma che aveva le giuste premesse. Ed ecco che, lasciato libero, si appassionava alla musica e ce la metteva tutta. Il segreto probabilmente è un po' quello, è la capacità di uscire da questo “sonno” e diventare altro. La pigrizia fa parte della vita ed è da lì che spesso si crea. Lo viviamo un po’ tutti, è proprio nei momenti di noia che arrivano delle idee. Perché la scelta di raccontare proprio l’infanzia, un momento in cui Giacomino non aveva ancora composto nulla e la musica era solo nel cuore e nei pensieri? Perché il periodo formativo è essenziale. Esagerando si potrebbe dire che alla fine tutto quello che segue forse è già contenuto nei primi anni. È affascinante cercare di capire come sia iniziata la vita di un talento e come sia scoccata la scintilla. Chiaramente, nel caso di Puccini Paperino si prestava perfettamente perché, lo sappiamo tutti, è pigro. Ma è anche uno che quando ci si mette esplode, è un entusiasta, si dà da fare, è un personaggio abbastanza contraddittorio ma questa è anche la sua forza e la sua complessità. È un viaggio nel mondo di Puccini bambino ma ci sono tutti gli scenari di quelli che diventeranno i suoi capolavori, dal Giappone alla Cina al West. E poi c'è la fantasia che forse è un po’ il fil rouge. Come il fumetto può dialogare con l'opera? L'opera è, come dice Vocelli, tanto visiva. Perché ci sono i costumi, le scenografie e poi c’è chiaramente la musica, con il canto e un libretto. In tutto questo la relazione col fumetto non è così vaga perché il fumetto è quella cosa strana che se togli il testo vacilla, se togli l'immagine vacilla. È cioè la perfetta composizione di testo e immagine. E in questo, tolta la musica, sono arti molto simili. Ci sono delle ricostruzioni veramente incantevoli, come quella di Madama Butterfly. Come avete avorato su questo? È stato un lavoro di equipe, insieme alla disegnatrice ma anche al colorista. C'è, come sempre in Disney, un tentativo di riproduzione assolutamente coerente e aderente ai tempi, alle situazioni e a ricostruire il dato storico. È stato un lavoro molto accurato e, facendolo, abbiamo scoperto che Puccini, come Dante e Manzoni, era molto pop. Sono autori popolari che hanno fatto la nostra storia e continuano a influenzare anche i nostri tempi.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

PaperPuccini, un viaggio a fumetti per raccontare il “falento” del grande compositore