Mercato del live e ascolti streaming: due mondi a parte. Le classifiche a confronto

C'è stato un tempo in cui la musica pop - nel senso di genere ma anche di popolarità - era una e una sola, da qualunque punto di vista si guardasse e si analizzasse. Generalmente infatti c'era una certa coincidenza e concordanza tra la canzone più ascoltata, il disco più venduto e il concerto più visto. Per vari decenni musica pop e musica commerciale – quest'ultimo termine spesso usato dagli esperti in modo dispregiativo come segnale di scarsa qualità – hanno coinciso. Dagli anni '80 in poi la musica internazionale ha sempre avuto il sopravvento, tranne qualche popstar nostrana che arrivava prima in classifica e riempiva le arene. Poi con l'avvento del digitale e dello streaming, come noto, è cambiato tutto. Il mercato musicale più di ogni altro nel settore dell'intrattenimento si è frammentato, così come aveva preconizzato Chris Anderson quasi venti anni fa nel suo saggio “La coda lunga” sul fatto che il mercato di massa sarebbe stato sostituito da una massa di mercati. In Italia la situazione è forse ancora più estrema per quanto riguarda il mercato della musica ascoltata e quello dei concerti: nomi e cifre molto diverse, che sottintendono anche pubblici completamente differenti. Sono i numeri a testimoniarlo. Alla fine di luglio è uscito il rapporto su Spettacolo, Intrattenimento e Sport redatto da SIAE che racconta attraverso una serie di tabulati le manifestazioni culturali e sportive più viste in Italia nel 2023. La Top 10 dei live nel 2023 In generale i concerti dal vivo sono andati molto bene con quasi 265 milioni di spettatori, 60,5 milioni in più rispetto all'anno scorso , il 2023 ha sfiorato il livello del periodo pre-pandemico . Guardando la Top 10 degli show con più spettatori in Italia troviamo al primo posto quello di Harry Styles alla RCF Arena di Reggio Emilia Rcf Arena , seguito da Marracash all'ippodromo Milano Trenno , Travis Scott, all'Ippodromo Milano Trenno , The Weeknd all'ippodromo Milano Trenno , i Pinguini Tattici Nucleari alla Rcf Arena di Reggio Emilia al quinto posto , settimo Bruce Springsteen And The E Street Band all'Autodromo di Monza , ottavi gli Imagine Dragons al Circo Massimo di Roma , noni gli Arctic Monkeys all'Ippodromo Milano Trenno e decimi i Red Hot Chili Peppers sempre all'ippodromo Milano Trenno . Salta subito all'occhio che ben 8 su 10 sono artisti stranieri, di popolarità globale e con una carriera consolidata da almeno un decennio, fino agli esempi di Springsteen e Red Hot Chili Peppers che sono sulla scena da oltre quarant'anni. E la cosa dovrebbe continuare anche nel 2024 considerato il doppio sold out di Taylor Swift a Milano, dei Coldplay all'Olimpico di Roma e il solito Travis Scott all'Ippodromo Milano Trenno, oltre che Vasco Rossi con 400mila spettatori spalmati in sette show a San Siro. Le classifiche musicali in Italia Se invece andiamo a vedere la classifica delle canzoni più ascoltate e degli album più venduti negli ultimi cinque anni la situazione cambia radicalmente. Per rimanere al 2023, nella top 20 delle canzoni più ascoltate in quell'anno le uniche presenze internazionali sono quelle dei misconosciuti ispanici Bizarrap & Quevedo e di Miley Cyrus. Mentre per quanto riguarda gli album tra i primi 20 non c'è nemmeno un nome internazionale, il primo che si incontra è il trapper Travis Scott al 22esimo posto con Utopia, tutto il resto sono per lo più giovani rapper e trapper italiani. A una prima lettura diremmo che gli italiani sono sostanzialmente autarchici nell'ascolto della musica , ma esterofili per quanto riguarda i grandi concerti, ma sarebbe una conclusione un po' superficiale, visto che si tratta di due pubblici completamente differenti. Non abbiamo un'analisi demografica puntuale su chi va ai concerti, ma ne abbiamo una piuttosto precisa sull'ascoltatore medio dei servizi streaming : giovane o giovanissimo , maschio, istruzione media. Mentre coloro che vanno ai concerti sono più maturi e, sicuramente, più alto spendenti . Due mondi distaccati Questo per dire che si tratta di due mondi e due mercati – quello degli ascolti e quello legato ai concerti - ormai completamente autonomi e distaccati, sia per volume di affari, sia per soggetti e per pubblici coinvolti. Tale fenomeno è particolarmente evidente in Italia, ma è presente anche in altri Paesi, anche quelli che hanno una cultura musicale più rilevante come nel Regno Unito. A tal proposito alcune settimane fa il Guardian ha pubblicato un longform su come oggi sia cambiato il ruolo delle classifiche in UK che fino a un paio di lustri fa erano importantissime, non solo per il music biz ma anche per il pubblico che attendeva il programma tv Top of The Pops il giovedì sera o l'omologo su BBC Radio1 per vedere se il loro beniamino era riuscito a raggiungere la vetta della classifica. Anche nel Regno Unito le classifiche sono diventate sempre più irrilevanti: “l'avvento di Spotify ha distorto l'intero comparto e ha richiesto modi sempre più complessi di soppesare le mele e le arance delle vendite fisiche e in streaming” scrive il giornalista Eamonn Forde. La top 40 non rappresenta più il termometro dei gusti musicali, perché derivanti da dinamiche random o facilmente manovrabili. Nell'articolo vengono intervistati anche agenti che si occupano dei concerti live i quali confermano la completa irrilevanza della posizione in classifica di un artista o di una band per valutare il successo di un tour. E questo conferma che si tratta ormai di due mondi a parte.

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