Chiara Valerio: "I sentimenti sono come i diritti: quando non si esercitano, decadono"

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

©Getty

La scrittrice ed editor ambienta nel suo paese, Scauri, il suo nuovo romanzo. E durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, dice: "La noia è molto formativa perché presuppone un tempo vuoto e non organizzato"

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Una comunità dalla "grazia incongrua" in cui le case non superano quasi mai i due piani. Chiara Valerio descrive così Scauri, il suo paese, nel suo nuovo romanzo.

"Chi dice e chi tace" (Sellerio, pp. 288, euro 15) racconta la storia di Vittoria, che negli anni Settanta si trasferisce insieme a Mara  trasformando la sua casa in una pensione per animali. Vittoria, a un certo punto, muore. Un incidente nella vasca da bagno, spiega Mara a Lea, la voce narrante. E Lea, che è sempre stata affascinata da Vittoria, inizia a indagare. Da qui prende le mosse il romanzo, che già dal titolo si avvolge e si sviluppa proprio attorno alla diceria. 

"Vivere in una piccola comunità abitua a mediare tra la propria versione di un fatto e quella degli altri - spiega la sua autrice durante  'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24 - È un esercizio utile a pensare di non possedere la verità e al contempo a pensare che neanche gli altri la posseggano".  Nell'intervista, Chiara Valerio racconta tra l'altro l'importanza della noia: è "formativa perché presuppone un tempo vuoto e non organizzato. In questo senso è anticapitalistica, perché sfugge a un sistema di produzione, di inquadramento e di organizzazione civile", dice, prima di aggiungere che "bisognerebbe continuarla a provare perché i sentimenti sono come i diritti: quando non si esercitano decadono".

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

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