L'Arte di Carla Accardi in mostra a Roma per i 100 anni dalla nascita
Lifestyle Assedio rosso n° 3, coll. privata Firenze Courtesy Tornabuoni ArteFigura di spicco del '900, astrattista di talento, fu l'unica rappresentante femminile del Gruppo Forma, che contribuì a fondare insieme con i colleghi dell'epoca, tra gli altri Attardi, Consagra, Guerrini, Sanfilippo
E' una grande antologica la mostra che Palazzo Esposizioni e la città di Roma dedicano a Carla Accardi. L'occasione è il centenario della sua nascita, celebrata con un'esposizione che, per il numero e l’importanza delle opere esposte - tra le quali la Triplice tenda (1969-1971) proveniente dal Centre Georges Pompidou di Parigi -, si configura come la più esaustiva sino a oggi dedicata all’artista trapanese, scomparsa a Roma nel 2014.
La mostra, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, è ideata, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo e realizzata con la collaborazione dell’Archivio Accardi Sanfilippo e con il sostegno della Fondazione Silvano Toti. La cura dell’esposizione e del catalogo è affidata a Daniela Lancioni e Paola Bonani, curatrici dell’Azienda Speciale Palaexpo.
Figura di assoluto rilievo, Carla Accardi è stata per oltre mezzo secolo protagonista della cultura visiva italiana e internazionale. Attraverso la sua pittura, continuamente ridefinita da scelte radicali, ha contribuito in maniera rilevante alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte segnata dalle istanze del femminismo, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nei dipinti negli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila. Caso unico tra gli artisti italiani della sua generazione, ha allacciato dialoghi significativi con artisti e intellettuali più giovani nell’arco delle diverse stagioni del suo lavoro.
In mostra circa cento opere, datate dal 1946 al 2014, articolate in un percorso cronologico che include porzioni di allestimenti concepiti dalla stessa Carla Accardi, dedotti dalla documentazione fotografica che ha consentito di ricostruire anche la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988. Grazie a questi ‘innesti’, nel progettare la mostra è stato possibile affidarsi alla ‘scrittura espositiva’ dell’artista stessa, potendo così restituire l’estrema libertà con la quale concepì il rapporto tra opera e spazio, scardinando convenzioni e inaugurando nuove pratiche.
I capolavori sono stati scelti con l’idea sia di mettere in evidenza le fasi germinali nel lavoro di Carla Accardi, sia di presentare le opere nelle quali l’artista si è espressa con maggiore radicalità e che si sono rivelate seminali nel contesto nazionale e internazionale. Si potranno ammirare i suoi primi oli su tela, mai esposti. Sarà possibile ripercorrere gli esordi nella compagine di Forma e verificare le diverse fasi del suo lavoro: l’approdo a una originale definizione del segno, la radicalità del bianco e nero e la successiva iridescente apparizione del colore, la dematerializzazione del corpo della pittura e la scoperta della superficie di sicofoil trasparente, gli ambienti degli anni Sessanta che hanno precorso i tempi, le sperimentazioni degli anni Settanta e Ottanta, fino ai grandi dittici degli anni Novanta e Duemila.
Di particolare rilievo è la presenza di entrambe le Tende realizzate dall’artista: Tenda del 1965-1966 e la radiosa Triplice tenda del 1969-1971, il grande ambiente dipinto che si trova nelle collezioni del Centre Pompidou. Saranno esposte anche le due altre opere dell’artista concepite come spazi abitabili e attraversabili, la Casa labirinto del 1999-2000 e il Cilindrocono del 1972-2013.
È riproposta anche l’installazione-ambiente Origine, l’opera maggiormente legata alla militanza femminista di Carla Accardi, nel modo esatto in cui l’artista la presentò nel 1976 a Roma, concependola come un percorso attraverso i recessi della memoria.
In mostra opere provenienti da alcune importanti collezioni pubbliche, tra le altre il Museum Van Hedendaagse Kunst di Gent, il Museo del Novecento di Milano, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, il Musée d’art moderne et contemporain Centre Georges Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, la Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Il percorso espositivo si articola al piano nobile, nella rotonda e nelle sette sale che la circondano. L’ordine cronologico è stato adottato per mettere in evidenza le invenzioni e le metamorfosi che si sono succedute nell’opera di Carla Accardi. Ma anche per favorire il senso dell’orientamento del pubblico, che può così associare con più facilità le proprie conoscenze storiche alle diverse fasi della ricerca dell’artista.