La storia di Cinzia Vescovini: una vita dedicata a salvare animali con disabilità

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Costanza Oliva

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Pagina Facebook "Animali in Difficoltà - Nati per Vivere"

Dai ricci malati ai gattini da biberon, le specie salvate da una 60enne emiliana sono migliaia. Un amore - o una ‘condanna’, come la chiama ironicamente -, che l’ha portata ad aprire una pensione per le sue bestiole e un’associazione che si occupa specialmente di esemplari con disabilità

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“La mia casa era circondata dall’acqua, ma io sono stata fortunata”, ricorda Cinzia Vescovini a cinque mesi dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Una ‘fortuna’ che Cinzia ha subito deciso di sfruttare, mettendosi a disposizione per aiutare chi ne aveva più bisogno. Ha aperto le porte della sua pensione per animali, che si trova a Bomporto, nel Modenese, ai cani e ai gatti di chi era rimasto sfollato. Li ha accolti gratuitamente, dando loro da mangiare e coccolandoli per tutto il tempo necessario.

Cinzia lo racconta velocemente, senza soffermarsi sui dettagli, come si è soliti fare quando si parla di azioni abituali. Non è un caso: Cinzia si era già trovata a soccorrere gli amati amici a quattro zampe in situazioni di emergenza. Durante la pandemia di Covid aveva dato la sua disponibilità per tenere gli animali di chi era ricoverato in ospedale. E, sempre a proprie spese, durante il terremoto del 2012 aveva tenuto con sé per quasi un mese gli animali di chi non aveva più un posto in cui stare. “Non ho ricevuto contributi da nessuno ma non avevo scelta: arrivavano persone che piangevano, che non avevano più niente”. 

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In un momento in cui tutto è crollato, Cinzia è riuscita a costruire e ha fondato l’associazione ‘Animali in Difficoltà Nati per Vivere’, che si occupa della sterilizzazione e alimentazione dei gatti di colonie spontanee, con particolare attenzione agli animali affetti da handicap e menomazioni. “La mia associazione è formata da animali particolarmente bisognosi: sono gli ultimi degli ultimi”, spiega Cinzia. “Ho una trentina di animali con disabilità e molti sono paralizzati per cui non sono autosufficienti. Nell’associazione ci sono anche 40 animali tra cani e gatti che sono molto anziani, tra i 13 e i 16 anni. Molti arrivano qui perché magari è mancato il loro padrone”. Nell’associazione ci sono anche animali da cortile che sono stati sequestrati e salvati da situazioni di maltrattamento: una ventina di capre, due maiali vietnamiti e un’asina. “Quando l’asina è stata trovata stava male, era anziana e vagava da sola senza identificazione. Di regola se non viene trovato immediatamente qualcuno che decide di adottarla è previsto l'abbattimento. Per questo ho deciso di prenderla io”.

Una vita dedicata alla difesa degli animali

Un amore, quello per gli animali, di lunga data. “Ho sempre fatto volontariato per aiutare animali di tutte le tipologie. Non c’è animale che non mi intenerisca e se posso non riesco a non aiutarli”, racconta Vescovini. C’è un episodio nell’infanzia di Cinzia che spiega quanto la difesa degli animali sia per lei un istinto naturale. Aveva solo quattro anni, si trovava in montagna e non appena ha visto il cane dei vicini di casa, un setter, si è avvicinata per accarezzarlo. “Era un cane abituato a essere picchiato e quindi non ha capito che il mio era solo un gesto di d'affetto. Mi ha morso l’orecchio ed è uscito un sacco di sangue. Ma ho detto che era colpa mia e per proteggere il cane mi sono subito messa davanti a lui a braccia aperte perché il padrone voleva punirlo”. Più che una passione, per Cinzia, la difesa degli animali è una vera vocazione. “Ero così a quattro anni, crescendo sono peggiorata”, dice con un sorriso. Il tono della voce torna a incupirsi quando racconta dei maltrattamenti nei confronti di alcune oche di un allevamento di Ravenna avvenuti nell’aprile dello scorso anno. “Dato che alcuni volatili risultavano positivi all’aviaria, la veterinaria allora responsabile dell'Asl ne ha chiesto l'abbattimento”, spiega Cinzia. “Oltre al fatto che nessuna oca era morta e non c'era sintomatologia, dire che la ditta appaltatrice dell’abbattimento le ha maltrattate è dire poco. Per questo a gennaio ho fatto una denuncia, ora il pm deciderà se archiviare o meno il caso”.

L'impegno economico

Dopo aver lavorato nel commercio, Cinzia ha deciso nel 1991 di seguire il suo cuore e aprire la pensione per animali ‘La Campagnola’. Tra i clienti a quattro zampe ci sono animali di tutti i tipi, spesso con esigenze particolari e problematiche fisiche. A ripagare Cinzia è solo il grande affetto che gattini e cagnolini sanno darle. “È un bell’impegno perché tra la pensione e l’associazione lavoro circa 14 ore al giorno. Sono da sola però una volta alla settimana viene una persona in associazione e posso anche contare sul supporto di alcuni volontari che, ad esempio, portano gli animali dal veterinario”. Un impegno notevole anche sul piano economico. “La pensione per animali mi permette di mantenere la metà delle spese dell'associazione. Ricevo alcune offerte e ricavo qualcosa dal calendario che realizzo ogni anno, ma quello che manca l’ho sempre messo io: spero che le risorse continuino a bastare. Anche perché essendo animali con difficoltà potrebbero essere soppressi e quindi non ricevo contributi dallo Stato”.

Una famiglia allargata

Come precisa Cinzia “non sono semplicemente animali ma membri della famiglia”. E in casa Vescovini non è strano che il divano del salotto sia occupato da una capretta. Ma non è una capretta qualunque. Cinzia l’ha salvata dopo un parto difficile, praticandole la respirazione bocca a bocca. “È rimasta però due ore e mezza senza ossigeno e questo l’ha portata ad avere un ritardo mentale. Inoltre, è quasi cieca e ha gravi problemi al fegato”. Cinzia ha provato a inserirla insieme agli altri animali nell’associazione ma, essendo necessarie molte accortezze è più sicuro che stia a casa. 

“L’ho chiamata Vita perché nonostante fosse condannata a morte è ancora qui”, afferma con orgoglio Cinzia. A farle compagnia ci sono 14 cani con disabilità e 7 gatti: “Ma la casa è grande e sono tutti di taglia piccola”, afferma quasi per stemperare l’inevitabile stupore.

Gli animali sono il motore della sua vita: “Sette giorni su sette, 365 giorni l’anno mi sveglio e mi occupo di loro. Se non li amassi così tanto non lo farei. Mi danno tante soddisfazioni e io, in cambio, cerco di salvarli ma soprattutto di renderli felici”. 

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