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Biennale di Venezia, Leone d'Oro alla Gran Bretagna e a Simona Leigh

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©Getty

Il padiglione britannico "Feeling Her Way" vince grazie all'opera di Sonia Boyce, capace di dare "un'altra lettura delle storie attraverso il suono". L'artista americana si aggiudica il premio per la miglior partecipazione alla mostra con "Sovereignty". Menzioni speciali per Francia e Uganda

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È la Gran Bretagna ad aver vinto il Leone d'Oro per la miglior partecipazione nazionale alla 59esima Biennale d'Arte di Venezia, con il padiglione "Feeling Her Way", ai Giardini. A leggere la proclamazione, il 23 aprile, è stato il presidente dell'ente culturale Roberto Cicutto nel corso della cerimonia delle premiazioni dell'edizione 2022 della Biennale, intitolata 'il latte dei sogni", curata da Cecilia Alemani. Il padiglione britannico, curato da Emma Ridgway, presenta l'opera di Sonia Boyce. Il Leone d'Oro per la miglior partecipazione alla mostra è invece andato all'americana Simone Leigh, con "Sovereignty".

"Un'altra lettura delle storie attraverso il suono"

Nella motivazione del Leone d'Oro alla Gran Bretgana, la giuria sottolinea come Sonia Boyce proponga "un'altra lettura delle storie attraverso il suono. Lavorando in collaborazione con altre donne nere, svela una moltitudine di storie rimaste inascoltate. Boyce propone un linguaggio molto contemporaneo nelle forme frammentate che lo spettatore ricostruisce attraverso la sua esperienza nel padiglione". 

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Menzioni speciali per Francia e Uganda

La Giuria internazionale, presieduta dall'italiano Lorenzo Giusti ha attribuito inoltre due menzioni speciali alle partecipazioni nazionali, andate alla Francia, "Les reves n'ont pas de titre / Dreams have no titles", con l'esposizione di Zineb Sedira, curatori Yasmina Reggad, Sam Bardaouil e Till Fellrath;, e all'Uganda, "Radiance: They dream In Time", nazionale alla sua prima partecipazione alla mostra veneziana, curata da Shaheen Merali, con le opere degli artisti Acaye Kerunen e Collin Sekajugo. 

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