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Miart torna a Milano, 1500 opere per perdersi nell'arte

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Nicoletta Di Feo

Dal 1 al 3 aprile 2022 torna Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano. La ventiseiesima edizione della fiera, la seconda diretta da Nicola Ricciardi, ospita 151 gallerie da 20 Paesi ed è la prima fiera di settore del 2022 in Italia e tra le prime in Europa. 

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"Il ruolo dell’arte”, ci dice Nicola Ricciardi all’anteprima della nuova edizione di Miart di cui è direttore, “è incuriosire. Credo di fare un buon risultato quando qualcuno si incuriosisce e scopre qualcosa che fino a quel momento non conosceva.”

Tra i corridoi di Fiera Milano dove è allestita la ventiseiesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano allora il risultato è certo, perché tra le 1500 opere esposte l’invito è quello di perdersi per lasciarsi guidare soltanto dagli occhi.

Miart 2022 si riconferma infatti un appuntamento imprescindibile per il pubblico e i collezionisti italiani e internazionali alla ricerca di grandi capolavori del Novecento, delle ultime generazioni di artisti contemporanei e del design d'autore.

L’obiettivo di questa nuova edizione, organizzata da Fiera Milano, è dare il via ad una nuova fase, il primo movimento di una possibile sinfonia. Il primo movimento rappresenta non solo l’inizio di una forma musicale in più parti, ma anche un desiderio di accelerazione per un settore che oggi, dopo la positiva stagione autunnale di fiere internazionali, si sente pronto ad allungare il passo e fare un salto in avanti.

151 gallerie per 1500 opere, alcune provenienti da oltreoceano

151 gallerie, molte arrivate anche dall’estero a dimostrazione che dopo la pandemia iniziano a tornare anche i galleristi da oltreoceano: “Una delle cose che mi dà più soddisfazione” prosegue Ricciardi,  “è vedere che tanti hanno deciso di scommettere su Milano e su Miart. Abbiamo alcune delle più importanti gallerie europee ma anche diverse provenienti dagli Stati Uniti, dal Sudafrica, dal Giappone, dal Sud America.”

Tra gli artisti in mostra, poi, alcuni dei protagonisti della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, come Carla Accardi, Tomaso Binga, Miriam Cahn, Giulia Cenci, Gabriel Chaile, Louise Nevelson, Joanna Piotrowska, Grazia Varisco, solo per citarne alcuni.

Le tre sezioni della fiera

Per creare un percorso meno dispersivo le sezioni sono state ridotte a tre:

Established, la sezione principale di Miart, ospita per la prima volta insieme gallerie che presentano i linguaggi della più stretta contemporaneità e gallerie che presentano opere realizzate nel corso del XX secolo, proponendo una selezione che spazia dai maestri dell’arte moderna alle produzioni nuove e recenti.

Decades è invece la sezione che esplora la storia del XX secolo in una scansione per decenni. Ciascuno stand presenta, con una mostra monografica o tematica, un momento chiave che ha marcato il decennio in questione, in una successione dagli anni '10 del secolo scorso agli anni ’10 del Duemila.

Spazio anche ai giovani talenti nella sezione Emergent, riservata alle gallerie con un'attività espositiva focalizzata sulla promozione delle generazioni più recenti di artisti.

Alla Lounge Intesa Sanpaolo la mostra “Tra pennelli e immagini virtuali. La pittura italiana nei nuovi anni Venti”

Intesa Sanpaolo, da anni Main Partner di Miart, porta alla fiera milanese una vera e propria mostra di cinque giovani artisti emergenti. Selezionati dal curatore Luca Beatrice, Paola Angelini, Sabrina Casadei, Rudy Cremonini, Diego Gualandris e Giuseppe Mulas, offrono uno sguardo aperto e inedito sul panorama della pittura italiana contemporanea, attraverso una rilettura globale dei nostri tempi.

“Gli artisti italiani scelti per questo breve spaccato generazionale – o infra-generazionale”, spiega Luca Beatrice, “hanno cominciato a lavorare nel nuovo millennio e infatti non c’è in loro traccia di novecento se non in termini di memoria. Come esistono i nativi digitali per definire il rapporto con la tecnologia, allo stesso modo possiamo parlare di pittori le cui scelte iconografiche sono legate all’ultima grande rivoluzione, in atto in particolare dal 2007, da quando cioè nella nostra vita quotidiana sono entrati gli smartphone cambiando ancora una volta, e c’è chi dice per sempre, il rapporto con le immagini. Eppure qui si parla di pittura in senso stretto e rispetto ad altri momenti della storia dell’arte alla fine del XX secolo – la Transavanguardia, la nuova figurazione, la pittura mediale degli anni novanta, la pittura fotografica e asciutta dei Non Luoghi – ci troviamo ora di fronte a opere che sono solo e soltanto “quadri”, non invadono lo spazio, non si fanno performance, non amoreggiano con altri linguaggi."

Artisti che Beatrice definisce ‘semplicemente’ pittori e che non si riconoscono in correnti o gruppi, ma conducono una ricerca individuale permettendosi il lusso di “surfare tra gli stili.”

Miart, in fiera e in città

Ma Miart è anche in città, confermando quindi attraverso numerose iniziative il legame con Milano.

“Io dico sempre che Miart è tre cose”, ci spiega il direttore Nicola Ricciardi. “ E’ una fiera, è un museo, ma è anche un motore perché vogliamo usare questa occasione per produrre qualcosa di nuovo, per produrre cultura e questo vuol dire che dobbiamo facilitare insieme ai nostri partner una serie di attività sul territorio per  portare l'arte non solo all'interno del padiglione ma anche nelle strade.”

Miart 2022 si muove quindi per la città con una serie di iniziative, collaborazioni e incursioni nel mondo della musica, della danza e del teatro.

A questi si aggiungono i molti eventi previsti nel contesto della nuova edizione della Milano Art Week, il popolare appuntamento che celebra le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città. In occasione della fiera inaugurano infatti tutte le mostre principali della stagione.

Tra gli obiettivi quello di creare un mondo dell’arte sostenibile

Altra importante novità è l’adesione di Miart al capitolo italiano della Gallery Climate Coalition (GCC), organizzazione internazionale no-profit nata in nel Regno Unito al fine di facilitare la decarbonizzazione del settore dell’arte e la promozione di pratiche zerowaste. Prima fiera in Italia a prendere parte all’iniziativa in modo attivo, Miart dedica uno stand apposito alla promozione del cambiamento collettivo e sistemico.

Abbiamo voluto aderire  come prima fiera europea alla Gallery Climate Coalition”, ci spiega l’AD di Fiera Milano Luca Palermo.  “Concretamente significa essere in grado di compensare e ridurre le emissioni di CO2, noi lo faremo concretamente già partendo da questa edizione avendo misurato quale sarà il nostro impatto sull'ambiente che ci circonda”.