Arriva in libreria per la casa editrice Seipersei una riflessione che si interroga sul nostro rapporto con le immagini, provando a tracciare un'idea di fotografia nuova, lontana dalle tentazioni nostalgiche
"Guardare, scrollare senza sosta fotografie, immagini, selfie, meme e fake non solo stanca e distrae: annebbia la percezione del tempo, compromette la memoria di un passato e l'attesa di un futuro soltanto nostro, allontana dall'altro fermandoci alla sua superficie riflettente, frantuma la fiducia nel ruolo affettivo e informativo della fotografia. Ci toglie il respiro."
Da questa premessa prende avvio "L'ultima foto", il nuovo libro di Michele Neri ed Enrico Ratto che la casa editrice Seipersei ha da poco portato in libreria (pp.96, euro 19). Poco meno di cento pagine ritmate che si trasformano presto in un fitto dialogo, ricco di spunti e punti di vista inattesi, sul legame tra il nostro destino più intimo e quello, appunto, delle fotografie.
Una nuova idea di fotografia
Con una qualità, di questi tempi niente affatto trascurabile: quella cioè di abbandonare ogni tentazione nostalgica, provando inoltre a tracciare un'idea di fotografia nuova, che - spiegano gli autori - torni a essere premessa di solidarietà e protezione contro l'insensatezza di vivere. "Qualcosa, insomma, per cui riaprire gli occhi."