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Metalmeccanici: da Federmeccanica 65 euro in 3 anni

Lavoro

‘No’ dei sindacati all’offerta. Ma il confronto va avanti e si parla di 'trattamento retributivo complessivo' che mette insieme l’adeguamento dei minimi secondo l’Ipca ex post e una valorizzazione del lavoro

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Riprende quota il confronto tra Fim Fiom Uilm, Federmeccanica e Assistal sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici dopo la rottura delle trattative lo scorso ottobre. E, come annunciato, gli industriali meccanici hanno messo sul tavolo del negoziato una 'proposta organica' che offre aumenti salariali in busta paga di 65 euro complessivi in 3 anni, comprensivi sia dell’adeguamento dei minimi, che restano ancorati all'indice Ipca ex post, che di un elemento di valorizzazione del lavoro, per riconoscere la professionalità dei lavoratori dipendenti, legato alla riforma dell'inquadramento che sarà inclusa nello stesso rinnovo contrattuale.

Debutta il 'trattamento retributivo complessivo'

Debutta dunque quello che gli industriali chiamano 'trattamento retributivo complessivo' che mette insieme, ripartendo le 'quantità' come in un sistema di vasi comunicanti, l’adeguamento dei minimi secondo l’Ipca ex post e una valorizzazione del lavoro. Tre le tranche al lordo previste per l'adeguamento salariale: 18 euro nel 2021, 21 euro nel 2022, 26 euro nel 2023. Un anno, quest'ultimo, in cui se si calcola anche l'apporto dell'elemento perequativo con cui di solito si sostituisce la contrattazione di secondo livello per quei lavoratori che non vi accedono, la tranche per il 2023 potrebbe arrivare a circa 85 euro. Una offerta, dunque, questa, sicuramente superiore a quei 40 euro contro cui Fim Fiom e Uilm hanno proclamato lo sciopero del 5 novembre scorso ma che resta comunque lontano da quel +8%, circa 156 euro in più in busta paga, che i sindacati hanno incluso nella piattaforma presentata a inizio vertenza. Il risultato politico però, anche a detta dei sindacati, è che il dialogo tra industriali e Fim Fiom e Uilm sia ripreso . A testimoniarlo il calendario messo a punto al termine del round di oggi, che è piuttosto serrato, segno che le parti intendono cercare di stringere sul negoziato: incontri in ristretta previsti per l'1,2,e 3 dicembre e poi una nuova plenaria per il 9 per fare il punto 'politico' delle trattative.

Sindacati: proposta inadeguata

"Una proposta inadeguata: 65 euro sono una cifra molto lontana dalle richieste avanzate dai sindacati anche se è una novita' positiva che per la prima volta Federmeccanica renda esplicita una cifra visto che fino ad oggi ha parlato solo di Ipca", scandisce al termine il leader Fiom, Francesca Re David. "Dopo un anno dall’inizio della trattativa le distanze sono ancora molto ampie considerato che la nostra piattaforma ha al centro l’aumento dei minimi salariali dell’8%. La questione del salario è un on/off. Se non ci sono le condizioni per rispondere alla richiesta salariale andranno trovate", prosegue.  Bene il riavvio del dialogo ma contenuti "insufficienti" anche per la Fim. "Finalmente Federmeccanica ci ha consegnato una proposta complessiva, in ritardo, ma è arrivata: i 65 euro offerti in 3 anni ovviamente sono distanti non solo dalle nostre richieste ma anche dalle necessità di un rinnovo del contratto di 4 anni come ci è stato proposto", commenta il segretario generale, Roberto Benaglia che però guarda positivamente alla possibilità "che ora si possa avviare una trattativa vera". Anche per la Uilm di Rocco Palombella, infatti, il dato netto di oggi è che è "ripresa la discussione sul rinnovo del contratto dopo 50 giorni di stop". Poi restano ovviamente le distanze, "ampie e profonde" su quei 65 euro di incremento salariale, ma questo, dice, "mi auguro possa far parte della trattativa”, conclude. Nella proposta di Federmeccanica si prevede anche un aumento da 485 euro a 500 euro nel 2023 dell'elemento di perequazione. Quanto ai flexible benefit si passa da 200 a 250 euro annui per un totale di 750 euro nel triennio 2021-2023 rispetto ai 450 erogati nel triennio precedente.