Rider: avanti dialogo sul contratto

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Continuerà il confronto tra governo, sindacati e aziende per arrivare a un nuovo contratto nazionale di lavoro

Nessun passo indietro, l'accordo appena firmato tra Assodelivery e Ugl che definisce i rider lavoratori autonomi resta, ma il dialogo tra governo sindacati e aziende della consegna del cibo a domicilio andrà avanti alla ricerca di una possibile mediazione su un nuovo contratto collettivo di lavoro che tuteli maggiormente i ciclo fattorini. Nessuna spaccatura dunque tra sindacati e aziende; evitato il muro contro muro il confronto continuerà , probabilmente già dalla prossima settimana. E' questa la conclusione del tavolo convocato ieri dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.


Nessuna indicazione operativa sul come andare avanti, dunque, ma il futuro dei rider resta al centro dell'attenzione nonostante lo 'strappo' di Assodelivery che ha ricevuto ancora forti critiche. A cominciare dalla Cgil che ha chiesto di fatto il 'ritiro' dell'accordo con l'Ugl come condizione preliminare per proseguire il dialogo. "Le imprese del food delivery dimostrino subito la disponibilità a non considerare l’accordo siglato come punto di riferimento", ha detto il segretario confederale Tania Scacchetti ribadendo la necessità "in primis del superamento del cottimo e del riconoscimento dei diritti tipici della subordinazione". Una critica che il ministero stesso aveva già segnalato con un documento inviato ai vertici di Assodelivery in cui l'accordo era stato puntigliosamente chiosato soprattutto nella parte relativa alle retribuzioni troppo simili ad un cottimo: il meccanismo di retribuzione, infatti, scrivevano i tecnici di via Veneto, appare "parametrato esclusivamente sulle consegne effettuabili nel tempo unilateralmente stimato dalle piattaforme".


Un concetto ribadito anche di fatto al termine dell'incontro: "Oggi più che mai, anche alla luce del ruolo sociale svolto dai ciclofattorini durante la pandemia, è necessario garantire loro l'effettività dei diritti minimi inderogabili sanciti dalla legge, a partire dal riconoscimento di una retribuzione dignitosa e dalla garanzia della salute e sicurezza", ha spiegato Catalfo annunciando peraltro la convocazione di un nuovo round dedicato al caporalato digitale e l'istituzione di un "osservatorio permanente" indispensabile per monitorare l'evoluzione del settore del food delivery e agevolare la ricerca di soluzioni regolative condivise.


L'accordo Assodelivery-Ugl dunque resta sul tavolo. “Al momento non esistono altri contratti possibili, tantomeno ipotesi di revisione", replica l'Ugl. "L’accordo firmato lo scorso 3 novembre è il primo in Italia e in Europa che riconosce diritti esigibili e concreti ai lavoratori del food delivery. Un traguardo storico che introduce una disciplina a tutela di una categoria finora dimenticata", dice Vincenzo Abbrescia, Ugl Rider che critica duramente anche l'annuncio fatto da Just Eat, e per questo uscita da Assodelivery, di un nuovo contratto per i rider dal 2021 come lavoratori dipendenti.


"E' interessante ma vogliamo capire meglio. Per ora non c'è nulla di concreto, solo promesse contraddittorie", aggiunge orgoglioso "di aver garantito tutele minime obbligatorie quali un corrispettivo minimo per ogni ora lavorata, indennità per lavoro in orario notturno, un incentivo minimo orario garantito per un periodo di quattro mesi in caso di apertura del servizio in una nuova zona", conclude l'Ugl. E se per la Uil il riferimento resta il contratto della logistica è la Cisl ad avanzare un'ipotesi di mediazione che poi sarà accolta da Assodelivery: lavorare al superamento della contrapposizione tra autonomo e subordinato in nome di relazioni industriali pragmatiche e responsabili, capaci di includere tutto il segmento dei riders nel perimetro di diritti veri, esigibili e contrattati". Un appello raccolto dal presidente dell'associazione che raggruppa il settore del food delivery che riunisce Deliveroo, Glovo, Uber Eats e Social Food, Matteo Sarzana. "Il dialogo andrà avanti e dovrà proseguire in modo costruttivo", dice perchè l'obiettivo è "guardare oltre quello che abbiamo costruito" e lavorare "a un quadro innovativo di regole per il settore del food delivery attraverso gli strumenti della contrattazione collettiva, a beneficio di chi collabora con le piattaforme e di tutto l’indotto”, conclude.

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