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Webuild acquisisce il 65% di Astaldi: 5000 assunzioni in 2 anni

Lavoro

L'acquisto è stato perfezionato attraverso un aumento di capitale per cassa da 225 milioni riservato a Webuild . L’ad Pietro Salini, "siamo più grandi, più solidi, più organizzati, più efficienti”

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Webuild ha completato l'acquisizione del 65% di Astaldi, l'operazione parte integrante del Progetto Italia, e ora lavora a un business plan triennale. L'acquisto, spiega una nota della società, è stato perfezionato attraverso un aumento di capitale per cassa da 225 milioni riservato a Webuild, destinato in parte al pagamento dei debiti privilegiati e prededucibili e in parte a servizio del piano di continuità. Il gruppo ha finanziato l'operazione con la liquidità disponibile rinveniente dall'aumento di capitale interamente sottoscritto e versato a novembre 2019 da Salini Costruttori, Cdp Equity, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, UniCredit e altri investitori istituzionali. Nasce quindi un gruppo da 70mila dipendenti diretti e indiretti attivo in 50 Paesi con un portafoglio ordini di oltre 40 miliardi di euro e pronto ad assumere nei prossimi due anni altre cinquemila unità. Già nel 2020, Webuild ha contribuito al rilancio di progetti strategici per oltre 3,6 miliardi come la linea ad alta velocità ed alta capacità Verona-Padova, la strada statale Jonica e il Nodo Ferroviario di Genova. L'acquisizione permette di continuare, come da piano, i lavori nei progetti strategici con Astaldi, come sta avvenendo ad esempio per la Metro 4 di Milano, la linea di alta velocità ferroviaria Napoli Bari e la linea ferroviaria leggera Hurontario vicino a Toronto, garantendo la continuità occupazionale.

Salini, ‘più grandi, più solidi, più organizzati’

Con il completamento dell'acquisizione, "siamo più grandi, più solidi, più organizzati, più efficienti, per competere meglio insieme sui mercati internazionali e rilanciare il mercato italiano delle infrastrutture", afferma l'amministratore delegato di WeBuild, Pietro Salini.  Ora, "sentiamo il dovere di modernizzare il Paese, sbloccando e avviando nuovi progetti in un'ottica di sostenibilità della crescita di lungo periodo, anche grazie alla straordinaria occasione rappresentata dai fondi europei. Un dovere che diventa una vera e propria urgenza soprattutto in questo periodo, in funzione anticiclica, per rilanciare l'economia post pandemia Covid-19 e dare lavoro e una nuova speranza ai giovani". L'obiettivo è dare all'Italia "una nuova stagione di ricostruzione sostenibile, che passi dalla mobilità alle infrastrutture idriche, alla tutela idrogeologica di un Paese che vive di emergenze e non di pianificazione preventiva, alla manutenzione delle opere esistenti fino ad arrivare all'edilizia green, edilizia ospedaliera e scolastica".

Unicredit, orgogliosa di avere avuto ruolo

"Unicredit è orgogliosa di avere ricoperto un importante ruolo nella creazione della più grande società di costruzioni in Italia". E' quanto afferma l'amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, commentando il perfezionamento dell'aumento di capitale che ha permesso a Webuild di acquisire Astaldi. Unicredit è tra le banche che hanno partecipato all'aumento di capitale che ha finanziato Progetto Italia e quindi la buona riuscita dell'operazione. "Grazie all'acquisizione di Astaldi, WeBuild consoliderà ulteriormente la propria posizione competitiva a livello internazionale. Questo sarà anche un passo fondamentale a supporto del piano di sviluppo infrastrutturale promosso dal Governo per dare impulso all'economia italiana", aggiunge.

Intesa Sanpaolo, punto di svolta nel settore infrastrutture

 "L'acquisizione di Astaldi da parte di Webuild segna un punto di svolta nel settore delle infrastrutture nel nostro Paese". E' quanto afferma Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, tra le banche che hanno partecipato all'operazione Progetto Italia. "Nasce un gruppo che, sotto la guida di Pietro Salini, intende raggiungere dimensioni adeguate, un'elevata solidità, un'ancor più moderna organizzazione e una maggiore efficienza, per competere in tutto il mondo e permettere all'Italia - aggiunge - di tornare ad eccellere in un settore che l'ha sempre vista protagonista". Fin dall'inizio, "abbiamo voluto sostenere Progetto Italia, certi che ciò avrebbe consentito la messa in sicurezza di tutta la filiera e favorito nuove opportunità in termini di posti di lavoro, soprattutto per i nostri giovani". Per questi motivi, "ancor di più oggi, sentiamo il dovere di intervenire e garantire supporto a quei progetti che consentiranno alla nostra economia e al nostro sistema produttivo di uscire più forti dall'attuale condizione causata dall'emergenza sanitaria, perché questo è il momento di gettare le basi per una ripartenza che è assolutamente alla nostra portata, come dimostra l'operazione annunciata quest'oggi", conclude.