Terremoto: Fillea-Legambiente, 'ricostruzione impegno disatteso'

Lavoro

Il report sull’Osservatorio Sisma: ''Non si è sviluppata la necessaria analisi e la conseguente progettazione della ricostruzione”

''L’auspicio e le aspettative generali erano quelle di avere in poco tempo la più grande area cantierizzata in Europa per la ricostruzione post sisma 2016, con centinaia di imprese e oltre 15 mila lavoratori edili e di altri settori''. Invece, secondo il report di Legambiente e Fillea Cgil sull’Osservatorio Sisma, ''la veloce e diffusa ricostruzione, ad oggi, si è dimostrata un impegno drammaticamente disatteso''. ''Il primo motivo, a nostro giudizio, è stato quello di pensare che il sisma fosse un drammatico 'fermo immagine' che per ritornare 'all’immagine precedente' sarebbe bastato provvedere al completo finanziamento, con risorse pubbliche, della ricostruzione sia pubblica che privata. Un’idea di ricostruzione 'spinta meccanicamente' dalla disponibilità di risorse pubbliche che ha portato a prevedere la stessa ricostruzione, se non pari, vicina al totale dei danni censiti dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione (Usr)'', sottolinea il report.

“Mancata analisi”

''Non si è sviluppata la necessaria analisi e la conseguente progettazione della ricostruzione, perdendo di vista la complessità istituzionale e di governo locale dell’area del sisma (piccoli comuni e miriadi di frazioni), i processi di trasformazione sociale ed economica già in atto, quali ad esempio quelli relativi alle attività economiche prevalenti e allo spopolamento delle aree interne. Tutti fattori strutturali del territorio dai quali ripartire per ricostruire identità e nuove comunità locali''. ''Fino ad ora si è rinunciato ad utilizzare la leva del finanziamento pubblico, collegandola a termini di scadenza chiari e definitivi, per stimolare la presentazione dei progetti ad interesse prioritario da parte delle amministrazioni locali, delle imprese e dei cittadini (vedi ad esempio la continua proroga dei Contributi di Autonoma Sistemazione 'Cas' non collegati ad un termine ragionevolmente breve di presentazione delle domande di finanziamento per i danni lievi o gravi delle abitazioni), di fatto un continuo stato di emergenza che ha rallentato le scelte per la ricostruzione vera e propria'', continua il report Fillea-Legambiente.

“Bene Legnini su proroga termine”

''Questa a nostro avviso è una delle cause principali dei continui ritardi, che si sarebbe potuta e dovuta evitare -spiega il report-. Riteniamo pertanto positiva la previsione, come già auspicata dal neo Commissario per la Ricostruzione del Sisma 2016 Giovanni Legnini di 'un’ultima e perentoria' proroga del termine per la presentazione dei contributi per gli interventi di immediata esecuzione sugli edifici con danni lievi, stabilita per il 30 novembre 2020''. ''Alla data del 30/06/2020 sono quindi poco più del 17% le Richieste di Contributo per la Ricostruzione (Rcr) rispetto ai danni lievi e gravi stimati del patrimonio edile privato, dato che rende evidente la mancanza di una pianificazione della ricostruzione fisica e delle comunità. Purtroppo però il 'mainstream' sulle cause della lenta ricostruzione, come spesso accade anche quando le grandi opere non partono mai, è stato, e tuttora sembra continuare ad esserlo, quello dell’'eccesso di burocrazia'''.

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