Coldiretti, stop sagre 'costa' fino a 1 mld euro

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In autunno 43 milioni di italiani senza fiere locali

Lo stop alle sagre blocca un giro d'affari di circa un miliardo di euro. E' quanto stima la Coldiretti alla luce del nuovo dpcm del 18 ottobre che dispone: “sono vietate le sagre e le fiere di comunità”, ovvero tutte quelle feste che hanno sempre animato in autunno soprattutto i borghi italiani.


E sono 43 milioni gli italiani che dovranno rinunciarvi (il 73%), in pratica 7 italiani su 10, secondo un’analisi della Coldiretti-Ixè. Tanti sono infatti i connazionali frequentatori di eventi enogastronomici e folkloristici di cui l’Italia è costellata da nord a sud ma che vengono fermati perché considerati ad alto rischio di assembramenti e dunque di possibili contagi da Covid-19.


"Con questa stretta decisa dal governo, le perdite in termini di fatturato saranno ingenti - afferma Lorenzo Bazzana, responsabile economico della Coldiretti - il giro d’affari delle sagre infatti è attorno ai 900 milioni- 1 miliardo di euro di euro, calcolando che il 73% degli italiani spendono in media 20 euro a persona in un anno".


Generalmente infatti, chi si reca a fare una gita 'fuori porta' spesso mangia sul posto passeggiando tra le bancarelle oppure va in agriturismo o al ristorante della zona per assaggiare le prelibatezze stagionali, cucinate secondo ricette tradizionali in grado di esaltarne qualità e gusto. Per non parlare di quanti addirittura, decidono di pernottare approfittando di visitare un posto in occasione di sagre e feste. E molte sono le occasioni in Italia, anche in questo periodo autunnale che attirano ogni anno frotte di turisti italiani e stranieri.


Dalle sagre delle castagne alle fiere del tartufo e dei funghi porcini, solo per citarne alcune, tantissimi comuni, organizzazioni e produttori locali avranno gravi perdite in termini di turismo e vendite di cibi, bevande e souvenir. Ma, c’è da dire, che già da qualche tempo, nella situazione di incertezza, molte manifestazioni erano state cancellate.


La crisi delle sagre colpisce i circa 34 mila operatori ambulanti del settore alimentare ma anche gli acquisti degli italiani che sfruttano questi eventi per rifornire le proprie dispense di prodotti tipici. Sagre, fiere e mercati di paese in Italia sono, infatti, dedicate a ricorrenze storiche o religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale, molto spesso al centro dei festeggiamenti che si concentrano proprio in autunno. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute.

Infatti, rileva Coldiretti, il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

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