Confcommercio: Pil in 3° trim. +10% congiunturale, -9,5% su anno

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Con il progressivo ritorno alla normalità delle attività economiche, la stima per settembre è quella di una crescita congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, del 2,6%

Con il progressivo ritorno alla normalità delle attività economiche, la stima per settembre è quella di una crescita congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, del 2,6% dato che porterebbe ad una decrescita del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2019. Inoltre, dopo una riduzione del Pil nel secondo trimestre del 12,8% congiunturale (-17,7% il tendenziale), nel terzo trimestre il Pil dovrebbe attestarsi a +10% rispetto all’ultimo quarto, con una riduzione del 9,5% nel confronto annuo. Lo scrive Confcommercio nella sua Congiuntura.


A luglio, continua l'associazione, la produzione industriale ha evidenziato una crescita congiunturale del 7,4%, al netto dei fattori stagionali, con una flessione del 7,6% su base annua. Gli occupati di luglio hanno andamenti congiunturali e tendenziali opposti, rispettivamente +0,4% rispetto al mese precedente e -2,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio è cresciuto nel mese di agosto di 8,4 punti percentuali rispetto al mese precedente, a fronte di una riduzione tendenziale del 14,2%.
"Le prospettive a breve continuano ad essere molto incerte sia per i rischi di una recrudescenza della pandemia a livello mondiale, sia per gli effetti sul mondo delle imprese e del lavoro del prolungarsi dell’emergenza sanitaria. I modesti recuperi congiunturali rilevati a luglio sul versante dell’occupazione non possono far trascurare la progressiva riduzione di imprenditori nel settore dei servizi, sintomo della mancata riapertura di molte imprese, le cui conseguenze sul lavoro dipendente potrebbero diventare evidenti nei mesi autunnali", scrive Confcommercio nella sua congiuntura.


"Anche questo fattore - continua l'associazione - potrebbe attenuare il recupero della domanda interna. Inoltre, permane la questione della ridotta mobilità internazionale, elemento che induce a guardare con estrema prudenza alla possibilità di un completo recupero della filiera turistica, soprattutto per la componente extra-Ue".


E secondo Confcommercio “il terzo trimestre, caratterizzato da un progressivo, seppure complesso, ritorno alla normalità, si chiude con molte incognite. I miglioramenti produttivi ed i tentativi di recupero - scrive Confcommercio - continuano ad essere disomogenei sia a livello settoriale, sia territoriale. Le famiglie continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo, tra voglia di ritorno alla vita pre-pandemia e paura per il futuro (sanitario ed economico). Nel confronto annuo l’Indice dei consumi di Confcommercio di agosto si conferma ancora in territorio negativo, seppure in miglioramento rispetto a luglio. Il ritorno, ad agosto, di alcune funzioni di consumo in territorio positivo non deve illudere sulla possibilità di un rapido ed integrale recupero dei volumi", dice ancora l'associazione.


"Particolarmente difficile -sottolinea Confcommercio- resta la situazione per molti segmenti dei servizi. Il ritorno sui livelli precedenti la pandemia appare lontano, soprattutto per le funzioni legate al tempo libero, ai trasporti ed al turismo, per il quale un andamento meno disastroso ad agosto ha solo attenuato il calo pregresso".


E, secondo Confcommercio, ad agosto, dopo la parziale battuta d’arresto di luglio, è proseguita, sia pure in modo disomogeneo, la fase di progressivo recupero della domanda. L’indicatore dei consumi registra, nel confronto annuo, un calo dell’8,7%. Se per i beni ci si avvia al ritorno sui valori dello scorso anno (-0,5%), per i servizi la situazione risulta più complessa (-23,3%). Nel confronto tra agosto 2020 e lo stesso mese del 2019, si comincia ad intravedere per alcuni segmenti, concentrati prevalentemente tra i beni, il ritorno della domanda in territorio positivo. "La ripresa registrata nell’ultimo periodo - spiega l'associazione - non è peraltro adeguata a compensare la caduta di domanda osservata durante il lockdown. Va anche sottolineato come il confronto su base annua sia stato, in alcuni casi, condizionato da fattori eccezionali quali la differente tempistica dello svolgimento dei tradizionali saldi. Per quanto riguarda le autovetture, l’incremento a due cifre riflette, oltre alla preferenza delle famiglie verso forme di mobilità individuale, il massiccio ricorso agli incentivi. Non va trascurato anche il fatto che agosto è storicamente, in coincidenza con le ferie estive, il mese con il più basso numero d’immatricolazioni, situazione che quest’anno, viste le particolari condizioni, si è modificata". Più lento e difficile, continua Confcommerio, risulta il recupero sul versante della domanda per i servizi (-23,3% nel confronto annuo). In particolare per i segmenti legati direttamente ed indirettamente al turismo (trasporto aereo, musei).


Per quanto riguarda l’inflazione sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di settembre 2020 si stima una riduzione dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,1% nel confronto con lo stesso mese del 2019. "Per il terzo trimestre ci attendiamo un forte rimbalzo statistico ma non ancora sufficiente per recuperare le perdite provocate dalla crisi Covid. Nel 2020, infatti, si prevede una caduta del Pil di oltre 9 punti percentuali. Per rafforzare la crescita è necessario utilizzare tutte le risorse europee e superare i problemi strutturali del Paese senza dimenticare che la riforma fiscale, mai avviata, rimane una priorità", sottolinea Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.

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