Sindacati, Arcelor Mittal proroga cigo per Covid di 4 settimane

Lavoro

Arcelor Mittal ha comunicato ai sindacati dello stabilimento di Taranto la proroga della cigo, con causale Covid 19, per ulteriori 4 settimane con nota del 25/6, motivando il nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali con la caduta degli ordinativi a seguito della contrazione del mercato dell’acciaio scaturita dal post pandemia. Lo rende noto un comunicato unitario di Fim Fiom e Uilm Taranto che annunciano di non aver sottoscritto il verbale di cassa integrazione. I sindacati hanno avanzato delle richieste in merito all’ integrazione salariale, alla diminuzione del personale coinvolto dalla Cigo ed a una rotazione equa dei lavoratori a parità di mansione ma Arcelor Mittal, raccontano nella nota, "ancora una volta, ha preferito non entrare nel merito della cassa integrazione, a partire dal numero complessivo di lavoratori coinvolti dalla procedura dell’ammortizzatore sociale".

Sindacati, uso anomalo di cassa integrazione

Ad oggi, ricordano ancora Fim Fiom e Uilm, nel mese di giugno si registrano circa 3100 dipendenti diretti collocati in cigo, mentre la presenza in fabbrica è di circa 3800 lavoratori. Per quanto attiene il personale dell’indotto la presenza media si attesta intorno ai 2200. Inoltre, a seguito di quanto emerso nella conferenza dei servizi sono state riavviate alcune attività AIA, nello specifico il trattamento acque di Afo - Laf - Cok, copertura nastri, rimozione amianto, antincendio, depolverazione doccia delle batterie 7-8-9 e copertura parco fossile.  I sindacati infine rinnovano le denunce già presentate all'Inps, incontrata questa mattina in proposito, sull’utilizzo anomalo della cassa integrazione, e hanno fornito all'Ente di previdenza "ulteriori elementi di criticità che si sono presentati durante l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale da parte di Arecelor Mittal".

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