Auchan/Conad: intesa su cigd

Lavoro
©Getty

Margherita distribuzione e Fisascat hanno trovato l’accordo sulla cassa integrazione in deroga cigd per 1.476 addetti e sulla gestione delle candidature per la fuoriuscita volontaria ed incentivata del personale di rete

Prosegue il confronto fra Margherita distribuzione e la Fisascat Cisl nell’ambito delle intese quadro ratificate il 6 aprile 2020. Le parti hanno siglato due importanti intese relative al ricorso al ricorso alla cassa integrazione in deroga cigd per 1.476 dipendenti di Margherita Distruzione (760 occupati nelle sedi e il resto nei 5 ipermercati di Pescara Cepagatti, Giugliano, Nola, Bari-Modugno e Misterbianco rimasti senza Cigs (in quanto il limite massimo di utilizzo è stato già raggiunto per il periodo di riferimento) ed alla gestione delle candidature per la fuoriuscita volontaria ed incentivata del personale di rete nelle more dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo (attualmente inibita dalle previsioni normative concernenti l’emergenza Covid-19). E' quanto comunica il sindacato.


In ordine al ricorso alla cigd con l’intesa la Fisascat Cisl è "riuscita ad introdurre garanzie aggiuntive per i lavoratori, a partire dalla maturazione integrale dei ratei di 13ma, 14ma, ferie e permessi, che saranno riconosciuti dal 1° giugno 2020 a mese pieno anche nel caso in cui il lavoratore sia sospeso della propria attività con ricorso alla cigd. Inoltre, sempre grazie a quanto pattuito, sono state introdotte delle garanzie minime di prestazione lavorativa effettiva sia per il personale di sede che per quello di rete (almeno una giornata lavorativa a settimana per il personale di sede e una riduzione delle attività che non potrà superare in ogni caso il 60% per personale di rete)". Relativamente alla intesa concernente la gestione del personale occupato presso i punti vendita che abbia manifestato o che manifesterà la volontà di aderire alla risoluzione incentivata del proprio rapporto di lavoro, Fisascat Cisl e Margherita Distribuzione "hanno stabilito che tale personale sarà collocato in un percorso teso a consentirgli di agganciare la Naspi, beneficiando dell’incentivazione all’esodo, quando sarà possibile aprire e concludere - con il solo criterio della non opposizione al licenziamento - la procedura di licenziamento collettivo".


Nell'accordo "si è anche stabilita la modalità per dare una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori occupati nei punti vendita di prossimità che non presentano fenomeni di eccedenza di personale. Più nello specifico l’intesa ha chiarito che anche per tali lavoratori può aprirsi il varco della fuoriuscita economicamente assistita e con il ricorso alla Naspi ma nel solo caso in cui il posto di lavoro da loro liberato sia utile a recuperare, in via sostitutiva, un esubero proveniente dai format maggiori connotati dalla presenza di un’eccedenza strutturale di organico". "La condivisione di tale modalità -spiegano dal sindacato- si è resa necessaria al fine di focalizzare ancor di più la finalità dello strumento dell’incentivo all’esodo rispetto all’obiettivo di contribuire a dare soluzione al problema dell’esubero strutturale, coerentemente alle previsioni normative ed alle intese sindacali ed istituzionali vigenti, nonché per garantire a quanti dai negozi hanno optato ed opteranno per la fuoriuscita incentivata qualche certezza in più. Alla data del 19 giugno del 2020, infatti, sono state formalizzate 1.031 manifestazioni di adesione ai percorsi di mobilità incentivata da parte del solo personale impiegato presso la rete commerciale, a cui si aggiungono le 734 provenienti dal personale di sede. Molto resta da fare, se si considera che l’esubero lamentato da Margherita Distribuzione ammonta a 2.100 lavoratori presso la rete commerciale e a 870 addetti presso le funzioni di sede", spiega il sindacato.

I più letti