Lavoratori Scarpe&Scarpe in agitazione, serve protocollo sicurezza

Lavoro
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Per i sindacati è necessario definire un'organizzazione del lavoro atta a salvaguardare la sicurezza e l’applicazione della normativa sui dispositivi di protezione individuali. L'azienda precisa che la protesta ha interessato solo la sede di Genova.

Sono in stato di agitazione i lavoratori della catena di punti vendita Scarpe&Scarpe, l'azienda precisa che la protesta ha interessato solo la sede di Genova. Alla base della mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs al termine di un coordinamento unitario dei lavoratori, la mancata definizione di protocollo di sicurezza “chiaro e calzante per quelle che sono le reali difficoltà e rischi per le lavoratrici e ai lavoratori” nella fase di riapertura dei negozi, si legge nella comunicazione trasmessa alla direzione aziendale.


Per i sindacati è necessario "definire un'organizzazione del lavoro atta a salvaguardare la sicurezza e l'applicazione della normativa sui dispositivi di protezione individuali, le azioni di sanificazione e non di meno il rapporto da tenersi con clienti, fornitori e ditte di appalto che dovranno o potranno transitare nel luogo di lavoro".


“Pertanto - prosegue la nota congiunta - laddove manchino le condizioni di sicurezza previste dalla normativa ordinaria e straordinaria sopra richiamata, nonché dalle disposizioni dell’autorità sanitaria, le nostre organizzazioni territoriali, gli rls e le rsa ed in loro assenza direttamente le lavoratrici e i lavoratori, hanno il diritto e il dovere di segnalarlo alle Autorità ed al sistema di prevenzione e protezione aziendale, e di astenersi dal lavoro fino a successive indicazioni delle autorità competenti”.


Durante la riunione di coordinamento i dipendenti hanno fatto emergere diverse difficoltà ancora non superate gestione del contingentamento in entrata ed uscita; attività lavorativa ed organizzazione del lavoro in fase 2; gestione ferie 2019 e 2020; monitoraggio sanificazioni, igienizzazioni e pulimento ambienti di lavoro; dpi da protocollo; numerose anomalie sui cedolini paga in riferimento anche al trattamento economico della malattia.


A fronte delle disomogenee scelte aziendali posti in essere a seconda del territorio o dei punti vendita, delle tutele necessarie alle riaperture e gestione organizzativa, alle informative unilaterali che non tengono conto delle osservazioni sindacali in riferimento alle norme legislative sui protocolli, alla mancanza di un testo definitivo alla data odierna del protocollo di sicurezza aziendale e alla mancanza della definizione dei comitati aziendali le organizzazioni sindacali, unanimemente condiviso con il coordinamento, hanno dunque comunicato all'azienda lo stato di agitazione di tutto il personale.

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