Cig in deroga anche per colf e badanti

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E' la richiesta unanime al governo ribadita ancora oggi unitariamente dalle parti sociali, Cgil Cisl Uil , Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo e Domina

Superare la discriminazione dettata dalle disposizioni del recente Decreto Cura Italia e includere i lavoratori domestici tra i destinatari dell'ammortizzatore sociale in deroga e prevedere, con i prossimi provvedimenti, misure ad hoc di sostegno ai datori di lavoro del settore, per lo più famiglie con il bisogno crescente di cura e assistenza domestica.

E' la richiesta unanime al governo ribadita unitariamente dalle parti sociali, Cgil Cisl Uil , Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo e Domina dopo il confronto su cui si è registrata l'apertura del ministro del lavoro, Nunzia Catalfo alle richieste.

“Con il prossimo Decreto annunciato dal Governo si deve procedere verso una direzione maggiormente inclusiva, soprattutto per i lavoratori sospesi per i quali è necessario prevedere l'accesso agli ammortizzatori dedicati con particolare riferimento alla cassa in deroga", si legge nella nota che chiede anche la proroga della scadenza, almeno fino a dicembre, dei permessi di soggiorno in scadenza a giugno che interessa i lavoratori domestici ed anche i lavoratori dell'agricoltura. Ma sindacati e datori di lavoro hanno chiesto anche di "fornire alle famiglie datori di lavoro gli adeguati dispositivi di protezione individuale" perché in questo caso " salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore significa anche salvaguardare il nucleo familiare, soprattutto quei nuclei dove sono già presenti patologie preesistenti che necessitano di assistenza e cura. La prossimità rappresenta un'ulteriore specifica caratteristica del comparto, perché non si può prestare cura e assistenza a più di un metro di distanza".

Non solo. Le parti sociali hanno chiesto anche "la tradurre delle misure in lingua, considerato che oltre il 70% degli addetti del comparto è rappresentato da donne immigrate". Il confronto con il governo comunque andrà avanti anche per gestire la fare 2 di uscita dall'emergenza Coronavirus, annunciano ancora sindacati e datori di lavoro : tra i temi sul tavolo misure per contrastare il lavoro irregolare altamente presente nel comparto dei servizi, con 860mila lavoratori regolare a fronte di circa 2milioni di occupati, anche con una fiscalità per il settore.

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