50 minuti col giornalista Santamaita che narra vicenda del 1975
(ANSA) - PESCARA, 10 NOV - Una narrazione di 50 minuti ispirata dalla lettura del libro "Brigate Rosse. L'invisibile" di Simona Folegnani e Berardo Lupacchini, corredata da rari documenti d'epoca, tra i quali tre disegni fatti da un misterioso membro delle B.R. per ricostruire graficamente la sparatoria avvenuta il 5 giugno 1975 in una cascina ad Arzello di Melazzo (Alessandria) tra due membri delle Brigate Rosse e quattro carabinieri, uno dei quali originario di Penne (Pescara). E' lo storytelling del giornalista pescarese Fabrizio Santamaita, intitolato "L'abruzzese che affrontò le B.R. - Storia di un eroe dimenticato", in programma questa sera a Pescara, alle 21.30 all'auditorium Petruzzi, nell'ambito del FLA-Festival di letterature ed altre cose.
"Erano gli anni di piombo, tempi in cui lo Stato faticava ad arginare la furia del terrorismo di matrice politica. Le Brigate Rosse erano il gruppo meglio organizzato della galassia estremista, e per autofinanziarsi avevano progettato il rapimento di un noto industriale piemontese: Vittorio Vallarino Gancia, titolare dell'omonimo marchio di spumanti. Tutto sembrava procedere secondo i piani dei sequestratori, ma una pattuglia dei carabinieri è arrivata casualmente nel covo in cui Gancia era tenuto prigioniero. Il resto è storia, tragedia ed eroismo. La vicenda ha diverse sottotrame e presenta ancora oggi dei lati oscuri, sui quali la magistratura è tornata a indagare proprio in questi giorni interrogando alcuni ex brigatisti".
(ANSA).