Premio 'Russo' a Rocchelli, fotoreporter ucciso in Donbass

Abruzzo

Bosco, Piro, Ottenga e Semprini gli altri premiati 10/a edizione

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(ANSA) - FRANCAVILLA, 29 OTT - Nel ricordo del reporter Antonio Russo, giornalista abruzzese di Radio Radicale ucciso in Georgia nel 2000, torna per la decima edizione il premio a lui dedicato, nella città che lo ha visto nascere, Francavilla al Mare (Chieti). Il premio alla memoria è stato assegnato ad Andy Rocchelli, fotoreporter freelance ucciso nel 2014 in Donbass da un colpo di mortaio sparato dall'esercito ucraino; a ritirare il premio c'era il padre Rino.
    Gli altri premiati sono Alfredo Bosco, fotoreporter freelence impegnato in Ucraina (fotografia); Nico Piro, inviato della redazione esteri TG3 con una lunga esperienza in Afghanistan (televisione); Jacopo Ottenga, giornalista freelance di Ortona (Chieti) autore del podcast sull'uccisione di Russo intitolato 'La congiura del silenzio' (podcast); Francesco Semprini, giornalista della Stampa, inviato di guerra in Ucraina (carta stampata).
    Russo era stato corrispondente di Radio Radicale nei luoghi di guerra degli anni '90. Algeria, Burundi, Ruanda, Caucaso, Kosovo dove era rimasto il solo giornalista europeo a raccontare la pulizia etnica. "Il messaggio di Antonio Russo è più vivo che mai - ha spiegato il giornalista e reporter di guerra Tony Capuozzo, componente della giuria del premio- in questi mesi di guerra in Ucraina. Una guerra non lontana che ha generato tifoseria e narrazioni di parte. Antonio aveva scelto una parte, quella dei civili, quella della gente in cui tutti perdono. Il buon giornalismo è scomodo per tutti e deve stare solo dalla parte delle persone".
    Il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, ha sottolineato di essere tornato "dopo 22 anni in questa sala, dove eravamo stati poche ore dopo la morte di Antonio con Marco Pannella". "Antonio - ha aggiunto - ha raccontato la guerra fuori dai riflettori ed è stato ucciso per questo. Antonio ha scelto una guerra che nessuno raccontava. L'uccisione di un giornalista italiano non ha trovato alcun riscontro serio da parte dell'autorità giudiziaria".
    Durante la cerimonia spazio per un momento musicale con l'artista abruzzese Setak, con un brano di Peter Gabriel dedicato a Steve Biko, capo del movimento sudafricano anti apartheid 'Coscienza nera', torturato e ucciso dalla polizia.
    (ANSA).
   

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