Iran: taglio ciocca capelli in consiglio comunale S.Salvo

Abruzzo

Protagoniste gesto sindaco, assessore e consiglieri donne

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(ANSA) - SAN SALVO, 07 OTT - Hanno tagliato una ciocca dei loro capelli per un gesto concreto di vicinanza verso tutte le donne e il popolo iraniano dopo quanto è accaduto a Mahsa Amini: protagoniste il sindaco di San Salvo, Emanuela De Nicolis, il presidente del Consiglio comunale Tiziana Magnacca, l'assessore Carla Esposito, le consigliere Maria Travaglini, Carmen Di Filippantonio, Carla Larcinese, Emanuela Tascone e Marika Bolognese durante la seduta del Consiglio comunale. La busta contenente le ciocche dei capelli sarà inviata all'ambasciata iraniana a Roma.
    All'unanimità, su proposta di Maria Travaglini, presidente della commissione Pari Opportunità e presentato dai gruppi di maggioranza, il Consiglio comunale ha approvato la mozione nella quale è stato espresso "il proprio sostegno e la incondizionata e piena solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano, condannando la sanguinosa repressione attuata dalle autorità iraniane contro le manifestazioni delle donne che stanno lottando per la libertà e la pari dignità, unendosi alle manifestazioni che nel nostro Paese si stanno svolgendo in favore del popolo iraniano". La mozione sarà inviata al Congresso dei Poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa a Strasburgo, al quale il consigliere Fabio Travaglini appartiene, in qualità di capo della delegazione italiana.
    "Non possiamo far finta di nulla davanti alla richiesta di sostegno sociale è umano e da parte di chi crede come tutti noi nella libertà di espressione e diritto alla libertà - ha ribadito nel suo intervento il sindaco De Nicolis. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese libero in cui le donne possono essere ciò che vogliono. Per questo qui oggi noi donne libere abbiamo deciso di sostenere la protesta delle sorelle iraniane come un gesto simbolico che sta unendo molte donne in tutto il mondo: il taglio di una ciocca dei nostri capelli. Un gesto di lutto per la cultura iraniana, che è diventato un gesto di protesta tra le donne lì dove, come ha detto la poetessa Bita Malakuti, le grida verbali sono soffocate dalla propaganda del regime, un taglio che diventa metafora di quanto in Iran è da sempre reciso: parole, libertà, diritti". (ANSA).
   

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