Sottosegretario,con caldo sono culla naturale di germi e batteri
(ANSA) - L'AQUILA, 24 MAG - "Siamo all'Aquila e oggi ci sono più di 32 gradi, lo stesso bambino che in quinta elementare è costretto, dalla follia ideologica del ministro Speranza, a indossare una mascherina, poi uscendo da scuola, andando in palestra, al cinema o in pizzeria non è obbligato". Sono le parole con cui il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso, a margine di un appuntamento elettorale a sostegno del sindaco uscente Pierluigi Biondi, ha ribadito la sua contrarietà all'obbligo indistinto delle mascherine in classe. "Ho chiesto più volte al ministro, da numerosi mesi, di fornirmi le motivazioni scientifiche di questa scelta, visto che lui fa sempre riferimento a sedicenti motivazioni scientifiche. E uno dei suoi più alti dirigenti, il dottor Rezza, ha confessato che non ve ne sono".
"La stessa comunità scientifica è divisa - ha proseguito Sasso - e c'è chi dice che una mascherina con 30 gradi fuori e magari 40 gradi in classe, visto che le aule non sono dotate di impianti di condizionamento dell'aria, diventa la culla naturale di germi e di batteri". Quindi il sottosegretario ha ribadito la sua proposta "di togliere la mascherina quando si è seduti al banco e metterla quando ci si sposta. D'altra parte, il ministro Speranza - ha aggiunto Sasso - sa benissimo che noi parlamentari, quando siamo a Montecitorio, quando interveniamo possiamo toglierci la mascherina. Lo sa bene anche lo stesso presidente Draghi".
"Si tratta di una disposizione di buon senso - ha concluso il sottosegretario - Se poi qualcuno preferisce la paura o, peggio, Dio non voglia, il controllo sociale sin dalla tenera età, allora io mi scaglierò sempre contro perché non è una motivazione scientifica, ma squisitamente politica. E io non ci sto". (ANSA).