Shoah: casa finanziere abruzzese deportato diventa un museo

Abruzzo

Parete finì a Dachau, ora edificio diventa centro multimediale

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(ANSA) - ABBATEGGIO (PESCARA), 16 FEB - Un museo dell'Olocausto, dove l'arte diventa memoria, in casa di Ermando Parete: Abbateggio omaggia il finanziere simbolo della lotta per la libertà, deportato nel campo di sterminio di Dachau e sopravvissuto agli orrori del nazismo, che fece del ricordo e della testimonianza la sua missione di vita. Ieri, in occasione dell'anniversario della nascita di Parete, si è svolta la cerimonia commemorativa, con l'inaugurazione del villino in contrada Valle del comune del Pescarese, eletto sede del museo multimediale della Shoah, dedicato al ricordo del finanziere.
    Nel corso della cerimonia è stata apposta una targa, riportante anche il logo del Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza.
    Alla cerimonia, organizzata dal Comune in accordo con la Regione Abruzzo e Donato Parete, figlio di Ermando e fondatore del prestigioso "Premio Parete", hanno preso parte le autorità civili e militari locali, tra cui il Prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Antonio Caputo, il questore Luigi Liguori, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Riccardo Barbera, il sindaco Gabriele Di Pierdomenico e Antonio Di Marco, presidente dell'Associazione "I Borghi più belli d'Italia in Abruzzo e Molise".
    L'evento, sottolinea la Guardia di Finanza di Pescara, ha voluto ricordare l'impegno civile e la storia del finanziere Ermando Parete, che a soli vent'anni ha subito la tragedia della guerra, della tortura e della deportazione. Sopravvissuto a Dachau, riuscì a tornare al paese natio di Abbateggio, divenendo da allora protagonista di convegni, seminari e dibattiti presso le scuole e le università, istituzioni culturali dove raccontare il dolore e la sofferenza dell'internamento, sino alla scomparsa avvenuta nel 2016, all'età di 93 anni.
    A lui ieri le principali Istituzioni pescaresi hanno dedicato una targa, divenuta "pietra d'inciampo" del nuovo luogo simbolo di Abbateggio, il salotto di casa di un suo illustre concittadino, dove l'arte si fa memoria e l'Olocausto viene narrato in maniera intima. (ANSA).
   

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