D'Intino, non serviranno a evitare frodi, ma a frenare ripresa
(ANSA) - PESCARA, 31 GEN - "Le nuove, imbarazzanti, misure varate dal Governo non serviranno per evitare le frodi, ma saranno utili solo per frenare una ripresa straordinaria, di economia reale, con vantaggi importanti per il sistema Paese, anche in termini sociali, oltre che meramente economici". Ad esserne convinto è il presidente di Ance Abruzzo, Antonio D'Intino che critica senza mezzi termini il Decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 che ha come "conseguenza quella di penalizzare unicamente la buona economia attivata, a scapito dei contratti in corso, con ripercussioni gravissime sulla tenuta delle imprese e sui livelli occupazionali".
In Italia, al 31 dicembre 2021 si registra un boom di oltre 90 mila cantieri per circa 17,8 miliardi di euro di detrazioni ammesse e lavori conclusi per un valore di oltre 11 miliardi: stiamo parlando di oltre l'1% del PIL, il 4% con i settori collegati. In Abruzzo, al 31 dicembre, si rilevano 2.500 interventi con 555 milioni di euro di lavori ammessi a detrazione e 347 milioni di investimenti per lavori conclusi.
"Dietro questi numeri - spiega D'Intino - ci sono le aziende sane, una filiera di riferimento strategica, professionisti e tecnici seri, oltre i cittadini committenti che hanno interesse a beneficiare di lavori fatti a regola d'arte per migliorare le prestazioni sismiche ed energetiche delle proprie abitazioni.
Per evitare il malaffare basta certificare il cantiere, perché i crediti fasulli partono da lavori inesistenti. Per evitare il malaffare, basta limitare il mercato alle imprese qualificate e non consentire, a chiunque, di lavorare con fondi pubblici.
Non è possibile che a pagare lo scotto delle frodi siano le imprese sane ed i cittadini onesti".
Secondo D'Intino la categoria "si è messa a disposizione per cogliere le opportunità del superbonus, non senza problemi, ma, ora, questa ennesima norma rischia di paralizzare anche l'unico settore che può garantire la ripresa dell'economia e dell'occupazione, senza dimenticare che si sta colpendo il settore delle costruzioni che è chiamato, tra i primi attori, ad affrontare la sfida delle opere del PNRR". (ANSA).