Green pass: Marsilio,estensione genera sospetto e incertezza

Abruzzo

"Vedo contraddizione insanabile tra 'moral suasion' e sanzioni'

(ANSA) - PESCARA, 16 SET - "Trovo una contraddizione insanabile tra la 'moral suasion' invocata per preservare la facoltatività del vaccino e le restrizioni con relative sanzioni imposte a chi non lo fa, tra cui la sospensione dello stipendio e dei contributi". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenendo alla riunione convocata dal ministro Gelmini, con i ministri Brunetta e Speranza, per confrontarsi con Regioni ed Enti locali sul Decreto legge per l'estensione del 'Green pass'. "Non fare la scelta dell'obbligo, ma 'costringere' chi non vuole fare il vaccino rendendogli la vita impossibile - ha detto Marsilio - alimenta il legittimo sospetto che lo Stato non voglia imporre l'obbligo per non accollarsi gli eventuali risarcimenti. E questo argomento non può non alimentare sospetto e incertezza in una parte non marginale della popolazione".
    "La 'persuasione' è un'altra cosa, e si fa (come anche invocato dal presidente Zaia) con poderose, chiare ed efficaci campagne di informazione capaci di sciogliere dubbi e perplessità. Certo, nessuno convincerà mai i paranoici che pensano che con il vaccino si inietta grafite o altre sostanze attivabili con le antenne del 5G per controllare le coscienze… ma quello è un mondo marginale e poco significativo numericamente. Ma i tanti che sono nella zona grigia della confusione o dell'incertezza - ha proseguito Marsilio - quelli si possono 'recuperare' e convincere. Si sta scegliendo, invece, di fare di tutto per non imporre l'obbligo per paura del 'conflitto' che genererebbe, ma temo che il conflitto che si sta creando con questa scelta possa essere anche peggiore. Sarebbe più onesto, lineare e meno conflittuale imporre l'obbligo, con conseguente assunzione delle responsabilità risarcitorie in caso di effetti collaterali gravi (rari, ma purtroppo esistenti).
    Obbligo che oggi vige per una serie di vaccini relativi a malattie attualmente molto meno pericolose e presenti del Covid". (ANSA).
   

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