Rigettato appello per aggravante non riconosciuta in 2/o grado
(ANSA) - CHIETI, 17 APR - La Corte di Cassazione ha rigettato l'appello confermando la condanna a 17 anni di reclusione nei confronti di Giovanni Iacone, il 52enne cuoco che l'11 gennaio del 2017 uccise a Francavilla al Mare la psicologa Monia Di Domenico, 45 anni, originaria di Corropoli (Teramo).
Iacone in primo grado a Chieti era stato condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato con l'aggravante della crudeltà a causa dei 16 colpi con i quali la donna venne uccisa, colpi inferti sia con un sasso che con una grossa scheggia di vetro, fendenti che raggiunsero la vittima al volto e alla testa. Aggravante che invece non venne riconosciuta in Corte d'Appello all'Aquila con riduzione della pena a 17 anni. Contro questa sentenza era stato presentato il ricorso in Cassazione chiedendone l'annullamento in relazione all'aggravante.
L'omicidio si verificò all'interno di un appartamento della famiglia della psicologa che era stato dato in affitto a Iacone: quel giorno la donna si era recata da lui per ottenere un affitto arretrato di circa 700 euro ma la situazione degenerò nella brutale aggressione da parte di Iacone che da allora è in carcere. (ANSA).