"Intanto restano aperti bar, ristoranti e centri commerciali"
(ANSA) - TERAMO, 08 FEB - La consulta provinciale degli studenti di Teramo contesta l'ordinanza con cui il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha stabilito la chiusura per 14 giorni delle scuole superiori con il passaggio dalla didattica in presenza a quella a distanza, "lasciando aperti bar, ristoranti e centri commerciali". E questo, aggiungono gli studenti, "senza tener conto che il territorio è in zona gialla e a rischio minore, perciò la chiusura delle scuole è in evidente contrasto con le direttive nazionali".
Nell'esprimere rammarico la consulta rileva che "il disagio delle misure adottate ricade sul popolo studentesco, già gravato da mesi di didattica a distanza", e questo nonostante gli sforzi fatti per adeguare il sistema dei trasporti e i rigidi protocolli attuati nelle scuole dove, in ogni caso, la didattica in presenza si svolge oggi in modalità ridotta. Per gli studenti, dunque, la didattica a distanza "dovrebbe essere una scelta ponderata, motivata e assunta solo qualora non vi fossero altre possibilità perseguibili". Per questo la consulta auspica che le istituzioni regionali valutino per il futuro provvedimenti meno drastici per la vita già difficile degli studenti, anche mediante il coinvolgimento dei rappresentanti della comunità scolastica regionale". (ANSA).