Covid: ressa per tamponi, Asl Pescara avvia indagine interna

Abruzzo

Il Dg si scusa con gli utenti. Presto un nuovo 'centro tamponi'

(ANSA) - PESCARA, 27 OTT - Indagine conoscitiva alla Asl di Pescara, "volta ad individuare eventuali criticità e alla loro immediata risoluzione", per quanto riguarda la vicenda della ressa che si è creata ieri all'esterno dell'ospedale per le troppe persone in coda per i tamponi. Lo annuncia la stessa azienda sanitaria in una nota, sottolineando che si sta lavorando per allestire un "centro tamponi" allo Stadio Adriatico. Ieri le immagini degli assembramenti hanno fatto il giro dei social, non senza polemiche.
    Il direttore generale, Vincenzo Ciamponi, scusandosi dell'accaduto e fortemente dispiaciuto, è intervenuto tempestivamente nel richiedere un'indagine conoscitiva del caso", si legge in un comunicato in cui la Direzione generale ribadisce che "si sta adoperando con la massima celerità per attuare tutte le misure necessarie per fronteggiare l'emergenza in atto e per far fronte alla crescente richiesta da parte dell'utenza".
    "Solo nella giornata di ieri - fa sapere l'azienda sanitaria - sono stati effettuati 301 tamponi a studenti e 69 ad altri cittadini, e già la Direzione generale ha individuato nuovi e più idonei spazi in grado di consentire un maggiore distanziamento, quale un centro tamponi presso lo stadio Adriatico di Pescara".
    "Ad oggi - prosegue la nota - le prenotazioni per i tamponi vengono effettuate attraverso una piattaforma web che attribuisce un orario di appuntamento in forma automatizzata.
    Gli appuntamenti hanno inizio alle ore 11 e terminano alle ore 13. Tutti i soggetti che dovevano sottoporsi a tampone avevano una prenotazione con orario prestabilito". Per quanto riguarda la vicenda di ieri, la Asl sottolinea che "parte dei prenotati era già presente alle ore 10,30, arbitrariamente" e che "la medesima organizzazione viene utilizzata abitualmente e anche nel pomeriggio della stessa giornata non si sono verificati disguidi o inconvenienti". All'origine dei problemi, secondo l'azienda sanitaria, potrebbe esserci il fatto che una dirigente scolastica abbia invitato gli alunni di tre classi a presentarsi contemporaneamente alla stessa ora. (ANSA).
   

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