'The Magic Door', il trio a Milano

Abruzzo
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Giada Colagrande, Arthuan Rebis e Vincenzo Zitello, live il 22

(ANSA) - PESCARA, 20 NOV - Trae ispirazione da sonorità folk britanniche, celtiche, mediterranee e orientali, pur essendo ascrivibile al folk esoterico per scelte stilistiche e concept generale: è 'The Magic Door', album di esordio dell'omonimo trio formato da Giada Colagrande, Arthuan Rebis e Vincenzo Zitello. La regista, attrice e cantautrice, insieme ai due compositori e polistrumentisti, sarà in scena a Milano giovedì 22 novembre allo 'Spirit de Milan' (ore 22) per presentare le nove tracce originali dell'album. Introdurrà il concerto Zitello, con suoi brani all'arpa celtica e all'arpa bardica. Poi spazio allo spettacolo dove musica e video si intrecciano in un coinvolgente viaggio, con i pianeti, lo spazio, le viscere della terra e del corpo umano, la natura a fondersi con simboli, suoni e parole. "The Magic Door - spiegano Colagrande e Rebis - è un progetto che attinge a un immaginario mitologico, da tradizioni sapienziali senza tempo. La sua attualità risiede nel mistero imperituro che la Porta Alchemica incarna". Il disco è il risultato del viaggio dei due artisti nell'archetipo della "Porta Magica" - edificata nella Roma del Seicento dal marchese Massimiliano Palombara a villa Palombara - e l'immaginario evocato dalle sue epigrafi. La leggenda narra di un pellegrino alchimista che dimorò per una notte nei giardini della villa, alla ricerca di un'erba capace di produrre oro. Il mattino seguente l'uomo fu visto scomparire attraverso la porta, ma lasciò dietro di sé alcune pagliuzze d'oro e un foglio con simboli magici e sette epigrafi che si dice contengano il segreto della Pietra Filosofale. Il marchese Palombara fece incidere sulla porta i simboli e le sette epigrafi, certo che un giorno sarebbero stati decifrati. L'album ( https://www.youtube.com/watch?v=GHGD98WwT-w&feature=youtu.be ) si apre con una Intro nella quale Rebis, interpretando il marchese, narra dell'incontro con il pellegrino e della sua sparizione. I ritornelli dei 7 brani centrali coincidono con le 7 epigrafi della porta (tradotte in inglese dal latino). A ciascuna epigrafe corrisponde un pianeta su cui si sviluppa il testo di ogni canzone: Saturnine Night, Jupiter's Dew, Water of Mars, Venus the Bride, Mercury Unveiled, Sun in a Flame, V.I.T.R.I.O.L. Nell'ultimo brano (Epilogue) Zitello, interpretando il pellegrino, canta le sette epigrafi in latino, la lingua originale, dalla dimensione oltre la porta. (ANSA)

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