Terremoto, pecorino Farindola emblema ripresa

Abruzzo

A Villaggio Coldiretti a Roma produttore Martinelli si racconta

(ANSA) - FARINDOLA (PESCARA), 7 OTT - "Ricordo come fosse ieri il giorno in cui sono crollate le stalle dell'azienda uccidendo 400 capi tra agnelli e ovini in lattazione. Mi dissi che era tutto finito. Ma poi, grazie al sostegno della famiglia e dei miei 15 dipendenti ho deciso di rimboccarmi le maniche e continuare quel sogno intrapreso 15 anni prima. Da allora sono passati quasi due anni e non mancano le difficoltà. Non tutto è stato ricostruito ma abbiamo ancora la stessa volontà di rinascita". Queste le parole di Pietropaolo Martinelli, 39 anni, titolare dell'omonima azienda che produce il pregiato Pecorino di Farindola, pronunciate al Villaggio Coldiretti allestito a Roma che ha ospitato 300 aziende provenienti da tutta Italia. E, dice Coldiretti Abruzzo, proprio il pecorino di Farindola è divenuto, attraverso la testimonianza di Martinelli, l'emblema della voglia di ripresa nel post terremoto del Centro Italia. I dati, però preoccupano: -70% vendite nei paesi svuotati dell' entroterra, dice Coldiretti.
   

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