Le tendenze più brutte dell'estate 2018
SpettacoloSneakers con tripla suola, zoccoli e pantaloni da uomo cortissimi: capi tradizionalmente categorizzati come antiestetici, sono protagonisti dentro e fuori dalle passerelle. E anche la certezza che i calzini bianchi si indossano solo per giocare a tennis è crollata
È di moda non basta. Il fatto che qualcosa sia di tendenza non vuol dire necessariamente che sia bello o donante. Negli ultimi anni, la moda sembra infatti essersi allontanata dall'idea dell'appagamento meramente estetico e spesso gli outfit super trendy di questa o quella fashion blogger ci sembrano più adatti a una parata che a una sfilata. L’intento è, di certo, anche provocare e il gusto è soggettivo, ma ci sono alcuni criteri oggettivi che lo formano: qualità, proporzioni e misure. A ciò si aggiunge che nell’era digitale, si va a caccia del vestito più strano così come si ricerca il post più divertente o la foto profilo più particolare.
Esiste anche un termine tecnico per indicare questo trend che ha dominato il mondo della moda negli ultimi anni: “normcore”. Talvolta mascherato da street style, il normcore si basa sull' apparente “normalità” dell’abbigliamento, quella normalità che i nostri genitori indossavano tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta: sono le t-shirt bianche, i "mom jeans" a vita alta e gamba larga, le scarpe da ginnastica, i cappellini da pescatore, i marsupi, i calzini di spugna, le felpe di acetato. Capi che avremmo indossato solo per stare in casa, o comunque categorizzati come antiestetici, sono diventati protagonisti dentro e fuori dalle passerelle e anche la certezza che i calzini bianchi si indossano solo per giocare a tennis è crollata.
Qualche anno fa lo stilista Demna Gvasalia (il direttore creativo di Balenciaga), disse: “Penso che sia stimolante scovare il confine in cui il brutto diventa bello, o il bello diventa brutto. È una sfida che mi piace e qualcosa di cui la moda si deve occupare. Se le persone definiscono i miei abiti brutti è un complimento”.
E così oggi ci ritroviamo con i mocassini con il pelo ai piedi (colpa di Gucci) e le sneakers bioniche, ammiriamo gli ex antiestetici marsupi riletti in chiave moderna da Prada o le sneakers con tripla suola di Balenciaga e ci imbattiamo continuamente nelle Crocs di Cristopher Kane.
Ecco allora il “brutto” di tendenza di questa estate 2018:
Gli zoccoli
Pensavo che la fortuna di questa calzatura di tradizione olandese si fosse esaurita con gli Hippy degli anni Settanta invece gli zoccoli vanno sempre più di moda e li vendono anche i marchi del lusso. Nella versione indossata dai "figli dei fiori" avevano il tacco di legno ed erano ricoperti da pelle con piccole borchie, portati da uomini e donne con pantaloni di velluto o jeans a zampa di elefante. Oggi sono riapparsi sulle passerelle di grandi marchi come Balenciaga, Stella McCartney e Maison Margiela ricevendo l’approvazione di appassionati di moda e celebrità. Hanno anche un nome fashion: “clogs”.
Gli shorts da uomo
Si tratta di pantaloni cortissimi che segnano leggermente la coscia. In Gran Bretagna nell’ultimo anno le vendite di “short-short” hanno avuto un incremento superiore al 40% e marchi come Prada hanno fatto sfilare pantaloni lunghi 30 centimetri, appena due centimetri in più di quelli da mare.
Le ciabatte
Non parliamo delle infradito ma delle classiche ciabatte in plastica, quelle che in passato avremmo indossato sono per andare in piscina, anzi proprio a quelle si ispirano i modelli più di tendenza. Considerate sandali estivi a tutti gli effetti, si indossano anche in città con abiti lunghi e leggeri, con i jeans bianchi, con pantaloni eleganti e giacca doppiopetto. Prima considerate “ugly shoes” per eccellenza, sono riuscite ad arrivare anche sulle passerelle, da Celine a Marni. Ma soprattutto oggi le ciabatte si portano anche con i calzini. È davvero la prova che ormai nella moda non esistono più certezze.