Oscar, rubata e ritrovata la statuetta vinta da Frances McDormand

Spettacolo
L'attrice Frances McDormand, miglior attrice 2018 secondo l'Academy (Getty Images)
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E' stato fermato il presunto responsabile del furto, mentre la vincitrice dell'Academy Award è tornata in possesso del suo premio

Piccolo giallo risolto per l'attrice Frances McDormand: la vincitrice del titolo dell'Academy come miglior attrice protagonista è riuscita a recuperare il premio, che le era stato sottratto sul suo tavolo, all'interno della Governor's Ball. La polizia di Los Angeles è riuscita a recuperare la statuetta, mentre il presunto responsabile è stato catturato. McDormand è tornata in possesso dell'Oscar, il secondo vinto in carriera come miglior attrice, nella nottata di domenica (secondo l'ora locale).

Il furto

Secondo quanto riportato dai media americani l'interprete era stata vista piangere per la sparizione del premio, dopo averlo a lungo cercato invano. La security si è mobilitata immediatamente per dare la caccia alla statuetta che già vedeva inciso il nome della vincitrice.

Il recupero

Alcune ore dopo una reporter del New York Times ha diffuso su Twitter l'immagine di un uomo immortalato da un fotografo con un Oscar in mano: sarebbe lui il responsabile del furto. Secondo quanto confermato dalla polizia di Los Angeles a USA Today, il sospettato è un 47 enne, già iscritto al registro degli indagati per furto.

La vittoria

Frances McDormand, moglie del regista Joel Cohen, aveva vinto il suo primo Academy Award nel 1997 grazie alla sua interpretazione in “Fargo” (firmato proprio dai fratelli Cohen). Nel 2018 il premio più prestigioso le è stato assegnato per il ruolo da protagonista in “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri". L'attrice ha pronunciato uno dei discorsi più significativi della Notte degli Oscar: “Tutte abbiamo storie da raccontare e progetti da finanziare. Non parlateci di questa cosa alle feste di stasera. Invitateci nel vostro ufficio tra un paio di giorni o venite al nostro, come credete meglio, e vi diremo tutto. Ho due parole prima di lasciarvi stasera, signore e signori: inclusion rider”. Con questa espressione ci si riferisce alla clausola contrattuale che richiede un importante sforzo di inclusione di genere e di tipo razziale nella scelta dello staff e del cast delle produzioni cinematografiche.

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