Dopo sentenze Tar niente appello in cambio di rimborsi dimezzati
(ANSA) - GENOVA, 09 DIC - Accordo transattivo tra Comune di Genova e i titolari di due locali della movida del centro storico che con sentenze del Tar della Liguria avevano ottenuto di essere risarciti per le chiusure in seguito ad ordinanze contro rumori e assembramenti. Secondo l'intesa raggiunta tra l'amministrazione pubblica e i due bar, Il Comune di Genova rimborsa al 50% le somme liquidate dal Tar con due diverse sentenze, in cambio della rinuncia a presentare appello al Consiglio di Stato. Nel giugno 2021 a Direzione Sviluppo del Commercio aveva sospeso l'attività di ciascuno degli esercizi per 30 giorni, imponendo per i sei mesi successivi alla riapertura l'obbligo di chiusura alle ore 21 di ogni giorno. I due locali avevano poi vinto i rispetti ricorsi al Tar contro il Comune con sentenze dello scorso aprile. I giudici amministrativi avevano annullato i provvedimenti impugnati e condannato l'amministrazione comunale al pagamento di 4.500 euro per un bar e 7.500 euro per l'altro locale a titolo risarcitorio. A seguito del confronto con le società ricorrenti, il Comune ha proposto di rinunciare all'impugnazione delle sentenze al Consiglio di Stato, a fronte dell'accettazione, da parte dei due locali, di ricevere il 50% delle somme liquidate dal Tar Liguria, ossia di 2.250 euro e di 3.750 euro. "Tali accordi risultano convenienti per l'Amministrazione, in quanto consentono di conseguire un sensibile risparmio di risorse pubbliche, sia in punto di spese per l'appello che di versamenti a titolo risarcitorio -spiega l'atto di transazione predisposto dalla Direzione Commercio del Comune di Genova - Le transazioni permettono inoltre di evitare l'ulteriore dispendio di attività processuali legate all'impugnazione delle sentenze, alleggerendo il carico di lavoro degli uffici coinvolti dal contenzioso. La rapida definizione della controversia solleva le finanze dell'Ente dalla sottoposizione all'alea processuale per un tempo indefinito". (ANSA).