"La Regione deve coinvolgere le amministrazioni comunali"
"L'ipotesi di chiudere il punto nascite del San Paolo è irricevibile, perché insostenibile anche da un punto di vista tecnico-scientifico: serve un comprensorio molto vasto di circa 160 mila cittadini sia della costa che dell'entroterra e la sua chiusura provocherebbe inevitabilmente la fuga anche fuori regione di ampie porzioni di popolazione".
Lo hanno scritto in una nota congiunta i sindaci del savonese e della val Bormida, riuniti oggi presso il comune di Savona.
"Questa posizione viene fermamente sostenuta non per difesa 'di campanile' ma assumendo una visione strategica di area vasta perché sappiamo interpretare il nostro ruolo di sindaci consapevoli del fatto che ogni comune si colloca in un contesto territoriale più ampio - hanno aggiunto-. Per questa ragione, questa posizione viene condivisa da due distretti, tra loro strettamente sinergici sotto il profilo del servizio sanitario".
"Poiché sappiamo assumere una responsabilità di programmazione di ampio respiro, rivendichiamo la necessità che la Regione coinvolga le amministrazioni comunali nella pianificazione di politiche che hanno una importante ricaduta sui nostri territori" hanno concluso gli amministratori.
Manifestazione questo pomeriggio a Savona per protestare contro la chiusura del punto nascite dell'ospedale San Paolo di Savona, ipotizzata dalla bozza del piano socio sanitario regionale. Organizzata dai Democratici savonesi sono scesi in piazza oltre un centinaio di cittadini assieme a rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Cub e ad esponenti politici di destra, sinistra, Movimento Cinque Stelle e liste civiche: il sindaco di Savona, gli assessori comunali, alcuni consigliere regionali, i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, i sindaci del comprensorio savonese e valbormidese. "Il punto nascita è strategico per la nostra sanità e con la sua chiusura verrebbe meno un servizio per la città capoluogo e il comprensorio intero che arriva fino alla Valbormida - ha detto il sindaco di Savona Marco Russo-. Non è quindi la difesa del nostro orticello. Oggi è importante essere qui per non abbassare la guardia. La chiusura certificherebbe la distruzione del servizio sanitario del nostro territorio e non possiamo accettarla in alcun modo ". In piazza anche il vicepresidente della Provincia di Savona Roberto Molinaro (Lega) "E' doveroso difendere la propria sanità non tanto come reazione politica, ma per rivendicare la realtà del nostro comprensorio. Non tagliamo nella sanità e nell'istruzione"