Cittadini e sindaco voglio punto primo intervento potenziato
Oltre 300 persone hanno partecipato a Cairo Montenotte alla fiaccolata promossa dal Comitato sanitario locale organizzata per protestare contro le scelte della Regione sull'ospedale San Giuseppe. Oltre al sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini, alcuni esponenti della giunta, tutta la minoranza cairese, diversi primi cittadini della Val Bormida e il segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa. Una nuova iniziativa dopo il corteo dello scorso 9 aprile quando avevano partecipato 3mila persone.
Il giorno della fiaccolata non è stato scelto a caso dai promotori: "Il 2 novembre è il giorno del ricordo dei defunti - aveva ricordato nei giorni scorsi il presidente del Comitato Giuliano Fasolato - e il nostro pensiero è che anche la sanità in Valbormida stia andando in quella direzione". Il punto di primo intervento "deve rimanere operativo h24 e deve lavorare con tutte le potenzialità" hanno detto dal Comitato. "Un codice verde deve restare qui - hanno proseguito -. Toti si dimentica che non siamo vicini a Savona, la sofferenza è tanta specie per gli anziani lungo un tragitto pieno di curve, ostacoli e code.
Teniamo alta l'attenzione sulla sanità in Val Bormida. Non volevamo fare una manifestazione come quella di aprile con oltre tre mila persone, a cui Toti ha risposto liquidandoci con un post su facebook. Come l'assessore regionale Angelo Gratarola, che era a Savona e nonostante fosse invitato qui ha ritenuto non essere presente". Il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini, ha dichiarato: "Abbiamo sofferto per non avere un referente diretto in Regione. Ora c'è una persona che viene dall'ambiente medico e pensiamo ci possa dare una mano. Dobbiamo capire quali e quanti servizi ci garantiranno. Il dovere degli amministratori locali è determinante per far sì che non chiuda il San Giuseppe". (ANSA).