Unilavoro, contribuisce anche il reddito di cittadinanza
(ANSA) - GENOVA, 26 OTT - La Liguria è maglia nera tra le regioni del Nord-Ovest per il lavoro sommerso. A fotografare il fenomeno sono le analisi di Unilavoro Pmi Savona sui dati Istat degli ultimi dieci anni che mostrano un tasso di irregolarità nel lavoro dell'11,8% rispetto alla media delle regioni Nord Ovest che è del 10,2%, mentre la media nazionale è del 12,6.
"La Liguria è costituita prevalentemente da micro e nano imprese composte da 2 o 3 dipendenti al massimo che i titolari non riescono più a mantenere, ecco il motivo per cui si rischia l'insinuarsi di forme di lavoro irregolare se non la chiusura definitiva dell'attività". ha spiegato il segretario generale di Unilavoro Pmi Savona Emiliano Martino.
"Un'altra parte di colpa è additabile al Reddito di cittadinanza, per molti più allettante rispetto a un lavoro. Di fatto, sebbene condivida il principio dei sussidi statali, concepiti per aiutare coloro che si trovano in situazioni di reale difficoltà, non condivido e condanno il meccanismo di quella che si sta trasformando a tutti gli effetti in una misura che sta favorendo la tendenza nei percettori a prediligere occupazioni brevi, saltuarie e soprattutto sommerse. A questo proposito cito anche le occupazioni stagionali che in Liguria abbondano dato il peso che il turismo riveste nella regione".
Il settore delle costruzioni è quello più interessato dal fenomeno: il tasso di lavoro irregolare ha raggiunto il 15,8%, superiore alla media del Nord-Ovest (11,5%) e anche alla media nazionale (15,4%).
"Ritengo importante evidenziare che lavoro sommerso e sicurezza sul lavoro sono spesso le due facce di una stessa moneta - ha concluso Martino -, per questo il sistema è da rivedere con urgenza partendo dai controlli che nella nostra regione scarseggiano. Invertire la rotta si può, sicuramente incentivando le assunzioni con l'azzeramento dei costi per le aziende, quantomeno per un periodo iniziale". (ANSA).