Passivo era arrivato a 600 milioni. Aveva anche appalto Consip
(ANSA) - GENOVA, 07 OTT - La procura di Genova ha chiuso le indagini per il crack di Qui!Group, la società di buoni pasto. Il pubblico ministero Patrizia Petruzziello, insieme al procuratore Francesco Pinto, invieranno nelle prossime ore gli avvisi della conclusione indagini a 31 persone, tra cui il fondatore della società Gregorio Fogliani. Il patron di Qui!Group era stato arrestato a luglio 2019.
Le indagini erano partite dal fallimento del colosso dei buoni pasto nel 2018 quando il passivo della società aveva raggiunto i 600 milioni. Tra i creditori c'erano i dipendenti ma soprattutto migliaia di ristoranti, bar e supermercati che avevano erogato cibo e prodotti con i buoni pasto. Fogliani aveva anche ottenuto un appalto della Consip per fornire i ticket ai dipendenti pubblici. Dopo Qui!Group erano via via fallite le altre società collegate a Fogliani, come la Pasticceria Svizzera e il bar Moody.
I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, riciclaggio, truffa aggravata e autoriciclaggio. Oltre a Fogliani la procura aveva indagato la moglie dell'imprenditore, Luciana Calabria, per un periodo amministratrice unica di Azzurra 95, considerata la cassaforte del gruppo; le figlie Chiara e Serena Fogliani, Luigi Ferretto, amministratore delegato di Qui!Group, e suo figlio Andrea. Secondo l'accusa la famiglia avrebbe spogliato la società sottraendo i soldi per spese personali, come una maxi villa in Versilia e il matrimonio da favola di una delle figlie e per alimentare le casse di Azzurra 95.
Il processo per il fallimento di Qui!Group è uno dei tre che nelle scorse settimane ha mandato in tilt gli uffici giudicanti del tribunale genovese. Da luglio è iniziato il processo per il crollo del ponte Morandi e entro l'anno prossimo potrebbe iniziare anche quello sulle infrastrutture autostradali, che vede indagate 56 persone. Tutti e tre i processi richiedono un collegio (con tre giudici) dedicato. Erano stati così "bloccate" le udienze degli altri procedimenti. Gli avvocati avevano proclamato uno sciopero e il Csm era intervenuto inviando sette giudici per coprire le carenze. (ANSA).