La madre: qui contro la repressione che colpisce i giovani
(ANSA) - GENOVA, 20 LUG - Uno striscione con scritto "Puntavamo alla luna avete visto l'estintore", il cartello di piazza Alimonda sostituito da "Piazza Carlo Giuliani Ragazzo", bella ciao cantata nel punto esatto dove Carlo Giuliani venne ucciso. Ancora una volta Genova ricorda il 20 luglio del 2001 quando, durante gli scontri per il G8 venne ucciso con un colpo di pistola di un carabiniere Carlo Giuliani, un genovese di 23 anni. In piazza diverse centinaia di persone, molte arrivate anche da fuori Genova, che hanno portato fiori sul cippo che ricorda Giuliani e che hanno partecipato alla giornata di mobilitazione. "Sono passati 21 anni senza aver diritto a un dibattimento pubblico - ha ricordato la madre di Carlo, Heidyi, che ha portato sul palco un ritratto di Don Gallo - perché questo processo non s'ha da fare, come diceva Manzoni. Noi continuiamo a ricordare quanto è stato organizzato e voluto al G8 di Genova perché da allora la repressione ha picchiato sempre più duramente, sopratutto sui giovani, come quei ragazzi che protestavano per quella cosa vergognosa che si chiama scuola-lavoro, perché erano stati assassinati due di loro, giovani che sono stati indagati e incarcerati. La repressione sta diventando un grosso problema per questo paese ma la gente non se ne rende conto e il nostro scopo qui è quello di cercare di tenere alta l'attenzione su questo problema".
In piazza Alimonda anche Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, che ha ricordato l'importanza di mantenere viva la memoria. "Siamo qui non solo per ricordare - ha detto - ma anche per dire che oggi le cose che gridavamo vent'anni fa sono ancora attualissime. Abbiamo un paese guidato da un banchiere che rappresenta tutto ciò a cui ci opponevamo 21 anni fa e siamo qui per dire che c'è bisogno di un'alternativa per la pace, per i diritti di chi lavora, contro la devastazione ambientale e la guerra". (ANSA).