Piace ai Balletti di Nervi la versione creata nel 1983
A ventisei anni dalla sua prima apparizione genovese, ieri sera, ai Parchi di Nervi a Genova, nell'ambito del "Nervi Music Ballet Festival", è andata in scena la "Carmen" nella versione creata nel 1983 da Antonio Gades con il regista Carlos Saura. Scomparso ormai da molti anni il grande coreografo spagnolo, protagonista è stata la Compagnia che porta il suo nome.
Il balletto "Carmen" fu creato da Gades e Saura dal film "Carmen story" realizzato dai due stessi artisti che due anni prima avevano percorso un procedimento inverso, trasponendo in pellicola cinematografica il primo importante balletto di Gades, "Bodas de sangre".
"E' curioso -m aveva dichiarato nel 1996 Gades - che sia stato concepito in Francia questo personaggio così rappresentativo della Spagna, la spagnola per antonomasia, nel fisico e nel carattere, questa gitana così calda e dal temperamento così forte da far innamorare gli uomini fino a morire per lei".
Obbiettivo centrale di Gades, dunque, riportare Carmen in Spagna con un'operazione musicale interessante: la partitura mescola infatti le parti più celebri dell'opera di Bizet - proposta nella stessa incisione del '96 con Thomas Schippers sul podio della Suisse Romande Orchestra e con Regina Resnik, Mario del Monaco e Tom Krause nei ruoli principali - con il folclore spagnolo attingendo al baile e al flamenco.
Sul palcoscenico, dunque, prende corpo una storia tutta iberica nei colori, nella gestualità., nella vocalità e naturalmente nei ricchi passi di danza. Uno spettacolo piacevole con momenti ironici resi con spirito e simpatia dall'ottima Compagnia. Quel che ieri è mancato, forse, è stato un crescendo di tensione verso la tragedia finale che arriva quasi inaspettata e risulta un po' fredda, e alla fine quasi accademica.
Brava Cristina Carnero flessuosa ed elegante nei panni di Carmen, bravi gli altri solisti da Alvaro Madrid a Miguel Lara, a Miguel Angel Rojas e bravissimi i musicisti dalle voci ai chitarristi. Applausi interminabili alla fine. (ANSA).