50% delle ditte fa ricorso a strumenti finanziari per liquidità
(ANSA) - GENOVA, 26 GIU - Nuova frenata del tasso di crescita del credito alle micro e piccole imprese, che a dicembre 2021 segna una crescita dello 0,8% per uno stock complessivo pari a poco più di 3 miliardi di euro. Un aumento nettamente inferiore rispetto agli ultimi dati di giugno 2021 (+7%) e settembre 2021 (+2,9%). È il quadro delineato dall'ultima analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato, su dati Banca d'Italia.
Il peggioramento del trend è allargato a tutte le regioni d'Italia: l'andamento medio nazionale al 31 dicembre 2021 corrisponde a un +1,1% (in calo rispetto al +2,3% di giugno 2021).
Osservando anche i dati relativi ai prestiti alle imprese medio-grandi, in Liguria si evidenzia il più ampio divario negativo tra performance del credito alle piccole realtà e quello alle imprese medio-grandi: il gap è di -6,2 punti (+0,8% per le piccole imprese contro +7% del totale imprese). Il 49,8% delle imprese ha fatto riscorso a strumenti finanziari per soddisfare il fabbisogno di liquidità causato dalla pandemia: depositi bancari (21,2% dei casi), nuovo debito bancario con garanzia pubblica (13,9%), ricorso ai margini disponibili sulle linee di credito (13,4%), modifica delle condizioni e dei termini di pagamento con i fornitori (9,7%) e con i clienti (5,1%), differimento nei rimborsi dei debiti, come ricorso alla moratoria (5,1%), nuovo debito bancario senza garanzia pubblica (4,6%).
Lo stock di prestiti alle società artigiane liguri è di 429 milioni, per la maggior parte erogato in provincia di Genova (213, -2%), seguita da Savona (114, +3,3%), Imperia (57, -15%), La Spezia (45, -3%). (ANSA).