Comunali Genova: stallo sulla giunta Bucci bis,incognita esterni

Liguria

Pressioni di FdI. Spuntano i nomi di Michelini e Arata

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(ANSA) - GENOVA, 20 GIU - La settimana che si è appena aperta potrebbe essere cruciale per la definizione della prossima giunta genovese. Una giunta che il sindaco Marco Bucci vorrebbe avere pronta entro la prima metà di luglio e che, nonostante il pieno di voti delle liste civiche direttamente legate al primo cittadino (19.10% di Vince Genova, 4,68% di Genova Domani) non potrà compilare senza tenere conto delle esigenze dei partiti.
    "Dobbiamo durare cinque anni", ha detto più volte in questi giorni il sindaco con un sorriso a denti stretti. La coalizione ampia, da FdI a Italia Viva, rischia di essere meno semplice da tenere insieme soprattutto se si pensa che i primi mesi del "Bucci-bis" coincideranno con la campagna elettorale per le prossime politiche. Ed è proprio attorno ai partiti di Meloni e Renzi che si stanno giocando le prime schermaglie. Fdi, forte di un 9,34% (rispetto al 5,28% del 2017) chiede due assessorati, uno dei quali per l'ex consigliere delegato alla protezione civile Antonio Gambino, e la presidenza del consiglio comunale da assegnare a Valeriano Vacalebre, esponente di una corrente diversa da quella di Gambino. Il partito di Meloni chiede che se mai Italia Viva avrà un assessore non abbia deleghe connotate politicamente "a sinistra" (il sociale o il lavoro). Per il sociale, al contrario, è in lizza Francesca Corso, Lega, mentre la sua collega di partito Paola Bordilli potrebbe vedersi assegnare la spinosa delega alla Sicurezza. Il Carroccio, che alle urne ha ottenuto il 6,81%, difficilmente chiederà di più.
    Chi invece potrebbe esigere almeno tanto spazio in giunta quanto Fratelli d'Italia è la Lista Toti, che con il 9.15% punta a confermare Francesco Maresca allo sviluppo Portuale e almeno a un'altra delega. Tra gli altri nomi che circolano, anche in base al responso delle urne, Marta Brusoni, già consigliere comunale, e Daniele Pallavicini, imprenditore nel settore sociosanitario.
    Non sono previste riunioni a breve, segno che acque hanno bisogno di calmarsi. Sicuramente verso la conferma Pietro Piciocchi, che dovrebbe tornare vicesindaco, e Matteo Campora, già assessore ai Trasporti, uomini di fiducia del sindaco. Non è però escluso che soprattutto il primo possa essere sollevato di alcune deleghe pesanti con l'ingresso in giunta di tecnici esterni: in tal senso Bucci potrebbe pescare dal bacino di professionalità con cui è entrato in contatto nel ruolo di commissario per la ricostruzione del ponte o dall'ampio ventaglio dei suoi "saggi", ad esempio il presidente dell'Ordine degli ingegneri Maurizio Michelini. Possibile esterno anche per l'Urbanistica, lasciata scoperta dall'architetto Simonetta Cenci, ma potrebbe anche finire a Mario Mascia (Forza Italia).
    Se a Italia Viva dovesse andare la Cultura, magari con Manuela Arata, non eletta in consiglio ma già collaboratrice di Bucci per l'organizzazione di Genova Jeans, resterebbero in ballo un paio di poltrone che, sulla carta, spetterebbero alla galassia di Vince Genova. Difficile ma non impossibile che possano essere sacrificate in nome della tenuta della coalizione anche perché dalla civica sono usciti anche tre dei nuovi presidenti di municipio (Pozzi al Medio Ponente, Barbazza al ponente e Guidi alla Bassa Val Bisagno). (ANSA).
   

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