Sabatini, è evidenza di degrado culturale incredibile
(ANSA) - GENOVA, 03 MAG - "Non esistono studi quantitativi sulle tipologie di insulti o sui destinatari di insulti sui manifesti elettorali quindi è impossibile sapere se siano più le donne colpite o meno. Ma l'insulto scritto sul manifesto elettorale, così come la caricaturizzazione della faccia del candidato sono fenomeni che ci sono sempre stati". Lo ha detto all'ANSA Luca Sabatini, docente di UniGe e esperto di web communication commentando l'aumento esponenziale di insulti sessisti che si sta verificando sui cartelloni elettorali di alcune candidate alle prossime Comunali in Liguria. Ultima in ordine di tempo a essere 'colpita' con alcune volgarità una candidata della Lega.
"E' però possibile dire - continua Sabatini - che 'grazie' ai social media esista più attenzione e maggior dibattito e quindi emulazione. L'immagine di un manifesto elettorale imbrattato con una scritta sessista viene offerta a una platea decuplicata che lo può commentare e replicare all'infinito, spingendo verso un fenomeno emulativo. In più si può dire che la società è cambiata. I due anni di pandemia hanno acuito i conflitti, incrementato la difficoltà tra persone e fatto emergere una maggiore aggressività non diretta. Tutto questo si ritrova soprattutto nelle liti sui social che non diventano mai reali.
Ecco, la scritta sul manifesto è come un insulto sui social ma ancora più 'nascosto', ha sdoganato la voglia di scrivere insulti" che, in fondo "è la cosa più semplice per svilire il proprio avversario".
Nel caso delle donne "anche se non esiste una evidenza scientifica che indichi preponderante l'attacco alle donne piuttosto che agli uomini" si può dire che "mentre l'insulto al candidato maschio è in genere di tipo politico anche se non mancano frasi discriminatorie relative a etnia o preferenze sessuali, per le donne resta più facile attaccarle con parole sessiste" proprio perché "se ne vuole svilire non il ruolo politico ma quello personale". Tutto questo "è l'evidenza di un degrado culturale incredibile" (ANSA).