Benveduti, sarebbe un grande passo verso sostenibilità
(ANSA) - ROMA, 11 APR - Puntare sullo strumento delle Comunità energetiche' per dare una prima risposta al problema della crisi energetica. È stata questa una delle ipotesi al centro del convegno 'Transizione energetica al buio", organizzato da Regione Liguria. "La Liguria può solo cercare di muovere bene le pedine che ha - ha spiegato l'assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti - e quella delle comunità energetiche è una bella opportunità perché mette in stretta correlazione la produzione di energie rinnovabili con il consumo locale". In pratica si tratta di un un sistema 'chiuso' in cui si ipotizza in una certa zona un'associazione tra consumatori che sono anche, tutti o in parte, produttori. "Ad esempio quattro Comuni del nostro entroterra - ha spiegato Benveduti - decidono di costituire una comunità energetica, hanno a disposizione superfici su cui si possono installare pannelli fotovoltaici che producono una certa quantità di energia e a questa comunità si aggiungono soci che consumano una certa quantità di energia. La logica è quella di tenere bilanciati il più possibile produzione e consumo su un territorio ristretto, senza gravare sulla rete. Se riusciremo a costituire questi 'cerchi di autoconsumo' sarà un passo importante per dare sostenibilità alle generazioni future". Un'ipotesi guardata con interesse anche dal sistema produttivo, che vive un momento particolarmente complesso. "Ci sono tantissime aziende che vedono cambiare la loro qualità e capacità produttiva - ha spiegato il segretario generale della Camera di Commercio Maurizio Caviglia - con costi molto alti per le imprese del settore turistico, della grande distribuzione o dei surgelati che hanno norme rigide sulla catena del freddo. Siamo convinti che un'azione relativa alle comunità energetiche possa rappresentare una prima soluzione, anche se non avrà tempi brevissimi. Dobbiamo lavorare per essere pronti il prima possibile e riuscire a organizzare le nostre imprese". (ANSA).