Parte da Genova la Carta dei diritti degli oceani

Liguria

A settembre 2023 i principi fondamentali presentati all'Onu

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(ANSA) - GENOVA, 28 MAR - Parte da Genova la prima tappa per la Dichiarazione dei diritti degli oceani. Una serie di workshop per scriverne i principi e presentarli a New York, all'assemblea generale della Nazioni Unite, a settembre 2023. Si tratta di un viaggio parallelo al giro del mondo a vela in equipaggio, The Ocean race, che partirà da Alicante e arriverà per la prima volta in Italia, a Genova, a fine giugno 2023. Ma in questo caso il focus è sull'ambiente. Nel capoluogo ligure il primo workshop, Genova Process, organizzato da The Ocean race e Comune, eventi in cui si confronteranno esperti e personaggi dello sport, dell'industria, della politica e della scienza, di tutto il mondo proprio per definire principi e regole della Carta dei diritti degli oceani. "Come velista ho un legame speciale con l'oceano. Lo sport della vela apprezza il fair play e regole giuste, ma non c'è fair play per l'oceano" spiega il presidente di The Ocean Race, Richard Brisius presentando l'iniziativa che si inserisce nel progetto di sostenibilità "Racing with purpose" della regata. "Dobbiamo partire dai nostri valori - dice -. Pensiamo che il mare sia lì per prendere tutto ciò di cui abbiamo bisogno e buttare tutto ciò che non serve.
    Dobbiamo invece capire che arriviamo tutti dal mare, che è alla base della vita nel mondo, esempio il 50% dell'ossigeno che respiriamo arriva dagli oceani". E serve anche conoscerli meglio: "Oggi conosciamo meglio la luna dei fondali marini" sottolinea Antonio Di Natale, biologo marino. "Quando due anni e mezzo fa abbiamo iniziato a parlare di The Ocean race pensavamo alla vela, allo sport, a dare visibilità a Genova con eventi internazionali - dice il sindaco Marco Bucci - Ma c'è qualcosa di più, insieme abbiamo costruito un processo per portare al mondo un messaggio sugli oceani". Per quanto riguarda la regata, quando arriverà nel capoluogo per la finale "sarà una festa e si mangeranno le trofie con il pesto" ride Brisius, dopo aver ricordato che si si tratta di "una regata per tutto il mondo, non di un Paese contro l'altro". (ANSA).
   

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